Mercoledì 17
ottobre 2007 – ore 21,30. (Sara, Matteo, Lucia, Paolo, Paola, H).
Prima di iniziare abbiamo recitato tutti insieme per tre volte la
preghiera “INVOCAZIONE PER SCIOGLIERE ANTICHI VOTI”.
Paola.
Forse sarebbe il caso di dire due parole a quest’incontri. Tante supposizioni
avete fato, tante cose avete detto. Probabilmente tutte giuste, ma qualcuno di
voi ha usato il cuore per esprimersi? Lo so, siete stanchi, ma qui voi ricevete
energia e anche se non vi sembra quest’energia vi aiuta in tutti i campi della
vostra vita, perciò condividete quello che qui fate e quello che qui vorreste
fare, però metteteci il cuore, noi solo quello mettiamo perché per nostra
fortuna non abbiamo le vostre menti. Non pretendiamo che siate più seri, anche a
noi piace l’allegria e lo scherzo, ma ciò che pretendiamo è che venga usato il
cuore. Ora lascio il posto.
Sara.
Il coraggio del cuore. Il coraggio di mettersi in gioco. Di portar una parte di
se, di ciò che è la vostra capacità, possibilità. Tanto credetemi, ciò che
farete, o che porterete o che proporrete, viene da piani superiori e usa voi
come mezzo. Ma questo è corretto, energie diverse che passano attraverso corpi
diversi, anime diverse, cuori diversi. Per creare un’unità e la crescita delle
varie parti. Dovete essere tutti sullo stesso piano, non deve esserci chi dirige
e chi decide, ma ogni volta è la serata di qualcuno. Anche se volesse dire
semplicemente chiacchierare. Siamo ai tempi finali. Siamo nei tempi lunghi per
chi è affaticato e brevi per chi, come me, non è nella vostra dimensione. Ancora
più difficile è sostenervi, guidarvi, amarvi e farvi sentire che non siete soli
nel momento in cui più di ogni atra cosa vi sentite soli. Perché il vecchio si
aggrappa e lotta per la sua sopravvivenza. E’ il momento del coraggio di
lasciare andare, è il momento del coraggio di aprire il cuore e dire, sono qui
pronto per qualcosa di nuovo, pronto a crescere, a capire e ad entrare in un
nuovo modo di essere, di percepire e di relazionarmi. Questa è la vostra
famiglia spirituale, e in famiglia si ama anche chi sbaglia. In famiglia si ama
anche chi è nervoso, chi ha una brutta giornata, in famiglia tutto passa e ci si
riabbraccia il giorno dopo con ancora più amore. Ogni litigio, ogni
arrabbiatura, ogni disguido è solo motivo di crescita dell’amore. Questa è una
famiglia. Ma a una famiglia bisogna aprire il cuore e dire, mi aiuti a fare uno
scalino, oppure, so che non sai chiedere aiuto ma sono qui e ti sorreggo perché
so che devi fare un passo. Riflettete, cosa sapete dei sentimenti di colui che
vi siede di fronte, cosa sapete delle emozioni di colui che in questo momento è
al vostro fianco. Cosa sapete dei sogni, delle speranze. Sapete perché piange o
perché ride? No, non lo sapete. Lo intuite, forse lo vorreste sapere. Ma ognuno
di voi ha paura a dire, ho pianto, ho riso, ho sperato, ho sognato, mi sono
arrabbiato, ho sofferto, mi sono sentito perso, lacerato. Ero felice, speranzoso
in una vita nuova. Ho sognato qualcosa di splendente. Non importa se finisce
tutto come una festa, non importa quanto mangiate o quanto bevete o quanto
ridete, ma giustamente è con il cuore che dovete farlo. E se qualcosa vi ferisce
perché quello ha detto o quello ha fatto, in famiglia si dice, ci si arrabbia,
ma ci si continua ad amarsi, perché si è uniti dal cuore. Questa se volete può
essere la vostra famiglia spirituale con la quale crescere ed essere pronti.
Pronti per tanti altri che avranno bisogno. Ma se voi non vi unite in qualcosa
che non ha parole, ma ha solo cuore, non sarete pronti per tutti coloro che
verranno a bussare in cerca di nuova energia, di nuova vitalità, in cerca di un
nuovo modo di vivere. E non c’è qui dentro chi più o chi meno sa aprire il
cuore. Difficilmente ho visto qualcuno farlo in presenza di tutti quanti.
Iniziate con le cose belle, iniziate, iniziate in questo modo. Un giro e ognuno
di voi esprima il desiderio più grande del proprio cuore. Ma quello che a
pensarci vi fa piangere, vi fa tremare gli occhi, l’anima, il cuore. Iniziate
con ciò che chiedete alla divinità più alta. Il desiderio più grande in fondo al
vostro cuore. E non abbiate paura a dirlo. Avete sempre paura a dire, io
desidero, con il terrore che qualcuno passi li prima davanti a voi e lo afferri
quel sogno e lo porti via, oppure che lo derida. Abbiate il coraggio di dire
alla vostra famiglia ciò che sognate, ciò che il vostro cuore vuole. In verità
più profonda che voi stessi sapete udire e proclamare. Se imparerete con le cose
belle, un giorno saprete arrivare e condividere il pianto, la solitudine. la
disperazione. E scoprirete che una volta aperta la porta della sofferenza ad una
mano amica, vi chiederete, come facevo a soffrire così tanto, come ho fatto a
soffrire così tanto per tanto tempo, se avessi saputo che bastava la carezza di
un’anima amica per cancellare in parte il mio dolore. Perché, la gioia condivisa
crea altra gioia, la sofferenza condivisa. Uccide la sofferenza. Questa è una
bellissima legge del nostro Dio, ma abbiamo ancora da impararla. Seguendo queste
regole tutto verrà da se e capirete che siete sulla giusta strada in questo
gruppo perché se farete tutti insieme i giusti passi, molte saranno le persone
che verranno a bussare e non ci saranno posti a sufficienza a sedere. Se invece
resterete nel campo energetico fino ad ora vissuto, sempre tra voi o poco più vi
troverete, ma non cambierà di molto la cosa. E non sarà solo a bussare per
queste serate, ma saranno nuove energie a bussare alle vostre vite. E il momento
di lasciare questo livello. Voi avete il potenziale insieme per fare grandi
cose. Io sono anni che parlo, che porto il mio cuore. Mi presentai come Paolo,
come il Pasticcere, e smisi di dire chi ero come adesso. Vorrei solamente che
voi possiate vedere tutta la strada che ognuno di voi ha fatto, presente, meno
presente, ovunque. Non ha importanza. Ma ancora di più vorrei mostrarvi la
vostra potenzialità di quello che voi chiamate domani. Io ci sarò con la mia
energia, con la mia capacità, e anche con le mie mancanze e con i miei sbagli.
Perché nonostante io continui a lottare e a proseguire per la luce, nonostante
ho visto cose che voi non potete al momento vedere, non sono ancora in grado di
considerarmi ciò che voi chiamate Maestro, illuminato, asceso. Sono luce, sono
una semplice fiammella di luce che continua a vagare nel buio per portare luce.
Lascio ad altri, gli alti cieli. Io sono qui con la mia umile famiglia, a fare
il mio umile lavoro, ma che se non ci fosse mancherebbe un pezzo del puzzle.
Sono commosso, e grato per essere qui con voi, per ascoltare i vostri cuori, e
per potervi continuamente amare. Paola, lo so che è difficile. Io non sono
arrabbiato. Io sono luce. Figlia mia hai la capacità di vedere ogni cosa da
punti di vista superiore. Tutto ciò che farai sarà giusto. Ma tutto ciò che
farai non potrà influire con le scelte altrui, e le scelte altrui non sono
sbagliate. Paola: Lo so. E’ il mio egoismo. No, non lo
chiamerei egoismo. Mente antica. Chiamala mente antica. Se vuoi puoi scegliere
uno a caso dei quaderni azzurri. Lo porti a casa con te. Dirigerò la tua mano, i
tuoi occhi e scoprirai tante cose. Amati, non dimenticare di amarti, non
dimenticarti ciò che hai imparato. Siamo ai tempi finali e alle volte è
difficile anche lasciare andare parti di noi che ci hanno seguito per vite e
vite. Alle volte è difficile, molto difficile cambiare. Ma il coraggio di voi
operatori di Luce, il coraggio delle grandi anime, è la possibilità di
scegliere, di scegliere il coraggio di cambiare, di scegliere il rischio di
agire con il cuore. E vi assicuro che sarete fieri di ciò che siete. Spero che
abbiate potuto sentire non solo le mie parole, ma ciò che questa sera a cuore a
cuore vi porto. L’energia è cambiata. O la seguite o restate indietro, a voi la
scelta. Tutte le vostre anime, angeli, arcangeli, divinità congiunte, maestri
ascesi, zampilli di luci violetta, azzurra, gialla e bianca, risuonano in questa
stanza. Sono a cerchio intorno a voi e vi chiudono, vi abbracciano e in silenzio
vi amano.
Paola.
E vi chiedono di esprimere ciò che nel vostro profondo è il più grande
desiderio. Vi chiedono di esprimerlo a voce alta uno per uno, perché loro sono
qui pronti ad accoglierlo e con la loro energia portarlo nell’alto dei cieli
perché venga esaudito. Deve essere il vostro più grande desiderio nascosto,
quello che alle volte fate fatica a svelare a voi stessi. Ora uno per uno lo
direte. Dev’essere un desiderio solo ed esclusivamente per voi stessi, per la
vostra vita, per ciò che volete, per ciò che pensate di poter creare, di poter
vivere, di poter amare. Non per la vostra famiglia, non per qualcuno intorno a
voi, solo per la vostra anima, il vostro corpo, la vostra mente. Ora partirete e
uno alla volta esprimente a voce alta ciò che in quel profondo desiderate. Vi
lasciamo qualche istante per essere sicuri di ciò che le vostre labbra
pronunceranno e non abbiate timore, è da qui che cominciamo ad accogliere la
nuova famiglia.
Paolo: Io non so se è il più nascosto, ma so che è necessario.
Voglio distruggere le barriere mentali, i schemi mentali, antichi, vecchi. Me li
sto portando a presso, mi stanno facendo soffrire. Voglio distruggerli. Mi fanno
vivere male.
Paola: Io so che ho una barriera che devo, che devo saltare, che
devo sconfiggerla. So che dietro questo barriera c’è qualcosa, non so cosa. E mi
fa star male. Io voglio che questa barriera, questo muro, io chiedo che questo
muro si sciolga, lo voglio abbattere, voglio essere libera finalmente. Non
voglio più avere questo, questo muro che mi divide da me stessa, voglio vedere
chi sono, mi voglio conoscere. Grazie.
Lucia: Io voglio abbattere tutte le mie resistenze che mi separano
in tutto il mio essere. E superare tutte le paure.
Sara: Io voglio avere la gioia di poter prendere in braccio mio
figlio. Voglio che il mio bambino venga da me. Voglio diventare una brava madre,
voglio avere la famiglia che ho sempre desiderato con l’uomo che amo al mio
fianco. Voglio che il nostro bambino venga da noi.
Matteo: Io voglio eliminare tutta la rabbia, tutte le paure, tutte
le indecisioni per rendere la mia vita migliore e con me quella delle persone
che mi circondano. Devo risolvere gli antichi conti da pagare. Voglio provare il
dolore e la gioia come gli altri.
H: Voi già sapete.
Paola.
Questo non è quello che noi ci aspettavamo. Volevamo che tutti esprimessero ma
rispettiamo le scelte. Per vivere ci vuole coraggio.
Sara.
Risvegliatevi, ritornate e portate con voi ciò che vi è stato donato questa
sera. La luce sia con voi e noi con voi.
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