Mercoledì 12
dicembre 2007 – ore 21,30. (Sara, Matteo, H, Paola, Paolo, Achille).
[…] significa che sono dei pezzi che non siamo riusciti a
trascrivere per una non corretta registrazione.
Sara.
Giusta è la pietra che hai visualizzato. Tu Paola già l’hai
conosciuta e vista in questa esistenza. Vecchio amico, un vecchio amico è stato
[…] Potrebbe provare a chiedere se la può prestare. Paola: Grazie. La prossima
porta dovrà essere di un colore nuovo, non quelli già presenti. Intendo
la quarta porta. Achille: Di che colore?.
Indaco. Ametista. Achille: E’ vicina?.
Chiusa. Achille: Dove?.
Un vecchio armadio di legno scuro con una chiave. Con una chiave di quelle che
aprono il mondo, proprio come lei.
Paola.
Un po’ arrugginita ma pronta a funzionare.
Sara.
Somiglia quasi ad un comò. Vecchi sono i sopramobili. Qui questa sera abbiamo
chiamato coloro che meglio hanno reagito alla pulizia dello scorso incontro. Chi
non è giunto ancora sta ripulendo. Solo perché è giusto […] di studiare la
situazione dei pianeti della vigilia. Giorno importante, fondamentale, nella
quale, sappiamo difficile, ma sarebbe bello poter comunicare con voi.
Paola.
Pesante è questo momento. Pesante, difficile questo istante. La luce rosa, […].
Ma la forza dell’amore guarisce, la forza della vita che voi chiamate morte,
raggiunge la forza e l’amore che in voi c’è e aiuta. Pesante il cuore che non si
apre, difficile capire, difficile amare il passaggio per molti. Gioia felicità,
tenerezza per altri. Felice è il cuore di chi supera, felice il momento
dell’arrivo. Triste la partenza, l’accompagnamento. Grande. Porte aperte […].
Equilibrio […] Luce qua giù […], e forza. Tutte parole racchiuse in una sola
espressione. Dio. Anche questa volta ho parlato per guarirmi insieme a voi.
Ringrazio per aiutarmi a liberarmi. Questo gruppo così forte come questa sera mi
ha aiutata a buttare fuori dalla mia anima tanta tristezza e un peso infinito.
Con umiltà vi ringrazio di accettare la mia presenza tra voi. Con umiltà vi
ringrazio di sopportare la mia pesantezza. Ma che io desidero venire qui e per
questo prego la luce di Dio di accettarmi in questo gruppo, perché questa forza
aiuta a pulire la mia anima e a crescere con voi, e vi assicuro che non do
disturbo, vi assicuro che appena, appena un po’ di strada, con il vostro aiuto
riesco a fare, grande amore darò a tutti voi. Stanca sono perché non abituata a
parlare con un canale. Triste sono e felice ora. Grazie, grazie, grazie con
tutto il mio amore, che se riesco a liberarlo so che è tanto e Dio mi da questa
possibilità. Grazie. Sara: Posso chiederti una cosa?
Dimmi. Sara: Qualcuno di noi ti ha conosciuto nella tua
ultima vita? No. No. Nessuno, nessuno mi conosce. Molto triste io sono.
Ho bisogno di essere aiutata.
Sara.
Chiediamo di mandare luce dal centro del vostro cuore a questa anima.
Immaginatela alle spalle, verso destra, dietro a Paola.
Paola.
Sono dietro di lei perché sono il suo cuore. […] Perché lei tanto mi da perché
sa che mi serve perché io ho […]. Perché ho da crescere con voi, in voi e
attraverso voi.
Bene, per equilibrare, un anima serena, felice, gioiosa. Per equilibrare, tutto
questo. Per farvi capire le due possibilità.
Sara.
E per insegnare che ciò che è pesante, può essere guarito anche dalla
leggerezza, non solo con altra pesantezza.
Paola.
Ciò che è triste si guarisce con la gioia.
Sara.
E’ la vostra leggerezza che dovete donare, e non la loro pesantezza che dovete
condividere. Questa è fondamentalmente e più di ogni altra cosa, una battaglia
che da millenni è stata predetta. Via che ora che è in atto nessuno la vede.
Paola.
Nessuno la vede ma inconsciamente tanti la sentono. E non capisco, non sanno che
cos’è. Non capiscono la dualità dentro di loro. Le loro domande non trovano
risposte e tutti sono alla ricerca di quello che […] Tutti siete alla ricerca di
quello che già avete, il divino dentro di voi. Non cercate all’esterno, cercate
dentro di voi. Perdonate, amatevi, rispettatevi. Sarete perdonati, amati e
rispettati.
Sara.
E abbiate il coraggio di essere felici. Ora però è giunto
il momento. Attendiamo ora qualcosa di nuovo. Lasciamo la voce alle parti
maschili. Concentratevi su quella parte in mezzo al vostro petto. Cercate di non
essere nella vostra mente, ma abbassatevi. Ognuno dei presenti irradi luce dal
proprio chakra del cuore verso il polo maschile più vicino per aiutarlo a
entrare in contatto. Non importa se ciò che partirà, arriverà a destinazione.
Non importa se ciò che verrà comunicato lo esprimeranno. Importante è che
cominciamo ad aprire i canali. E a voi dico, abbiate il coraggio di uscire da
ciò che la vostra mente può pensare o giudicare, semplicemente osservate il
giudizio che emetterà la vostra mente ma abbiate il coraggio di scegliere la
strada più facile e semplicemente comunicare ciò e già ora stiamo incanalando.
Lunga pausa di silenzio.
Ristabilite il contatto con voi stessi […]
Se vuoi approfondire gli argomenti trattati :