Venerdì 18
gennaio 2013 – Ore 22.10 (Sara, Paola, Simonetta, Matteo).
Sara.
Siete entrati a pieno diritto nell’energia del numero 13. E’ la donna, è la Dea,
è la femmina. E’ Maria, è la Madre, è colei che crea nuova vita. E nella totale
e completo ritorno alla guarigione e all’armonia di quella che lei è,
conseguentemente il suo complementare ritorna a prendere il posto a lui
destinato, che lei per troppo tempo ha occupato per paura di essere racchiusa.
Ma ora comprende che essere chiusa nelle sue quattro pareti di amore
incondizionato, di intuizione, di creazione, di femminilità e di amore,
comprende il suo potere e lascia a colui che è lo sposo l’altrui faccia della
medaglia. Ovunque, comunque, l’equilibrio deve tornare, l’equilibrio chiama e
richiama la sua presenza. Noterete più spesso di quanto immaginate il gioco
della bilancia. E se non sarà equilibrio, sarà separazione. Lei è diventata
forte, lei ora pretende che le sue discepole siano sue discepole e saranno
miriadi le strade per a lei arrivare e per permettere a coloro che agiscono, a
coloro che mettono in pratica ciò che lei ha deciso, di crescere per loro creare
poi un mondo e una società migliore. La donna crea il pensiero, crea l’idea,
crea il progetto, ma solo porgendo nelle mani di colui che è lo sposo ciò che è
stato deciso con amore e intuizione, solo lui può veramente e totalmente creare
il progetto, renderlo tale, renderlo vivibile. Codesto è il percorso di questo
ciclo e quello successivo, e di quello successivo, e di quello successivo.
Questo è l’equilibrio da raggiungere per ottenere la vita che va vissuta.
Chiedete, chiamate, urlate l’aiuto dal cielo. Chiamate, chiedete la via e la
strada, il messaggio. Per comprendere il confine, per comprendere dove siete chi
siete, e dove siete colui che è stato illusione. Veloce è il tempo, veloce è la
strada, veloce è il tempo, veloce è la strada. E per, e per essere in grado di
stare al passo con la strada, bisogna rilassarsi e fermarsi. Per stare al tempo
con la strada, bisogna fermarsi. E farsi trasportare dalla corrente. In questo
modo la guarigione è più veloce. Se utilizzate le gambe e corrette per tenere il
passo della guarigione, non sarà guarigione, perché la corrente sarà più lenta,
voi più veloce e vi stancate. State fermi e fatevi trasportare dalla corrente.
Paola.
Fate un passo indietro e assaporate ciò che di nuovo state vivendo, fate un
passo indietro per comprendere ciò che di nuovo state sperimentando per
comprendere il nuovo che avete meritato di vivere seguendo una strada
apparentemente difficile, ma concretamente saggia e di grande amore verso le
vostre vite, verso voi stessi e verso a chi intorno a voi vive. Comprendete che
ciò che è stato percorso e ciò che è stato compreso, concepito e vissuto, era
ciò che avevate deciso di fare, ed era ciò che eravate in grado di fare.
Comprendendo ciò, la forza che è in voi ancora residua, si rafforza e vi da
l’opportunità, il coraggio e l’energia per trovare altre strade da percorrere
per una più lenta ma profonda guarigione
di tutto ciò che è rimasto in voi e tutto ciò che intorno a voi si
esprime. Comprendendo ciò e capendo l’opportunità che vi viene messa di fronte
avrete la possibilità di aiutare chi da voi viene attirato per una guarigione e
per un miglioramento di tutto ciò che è il femminile di questo tempo.
Comprendendo il vostro potere e le vostre potenzialità che avete guadagnato con
la vostra filosofia di lavoro, avrete la possibilità e il grande merito di
aiutare chi non è stato in grado di entrare in queste dinamiche. Ma non forzate
la mano, lasciate scorrere, e aiutate solo chi decide di lavorare. Non forzate
la mano a chi lentamente e con dubbio si avvicina, a chi caparbiamente non apre
la mente e il cuore. Lasciate, non perdete tempo, lasciate il tempo al tempo, e
dividete, dividete queste anime, dividete tra chi decide di guarire e chi ha
paura di comprendere. E una volta percepito il desiderio assecondatelo e aiutate
con tutte voi stesse. L’energia che in questo momento vi circonda è un aiuto per
guarire profondamente la vostra famiglia ancora ferita e sanguinante. E’ quella
parte di voi che vi serve per proseguire nel vostro lavoro di guarigione altrui.
Ed è quella parte di voi che vi da il coraggio di vivere la vostra vita.
Se vuoi approfondire gli argomenti trattati :