Mercoledì 11 gennaio 2012 – Ore 15.35 (Sara, Paola, Simonetta, Achille).

Paola.

Bella è l’allegria dei cuori sereni. Bella è l’allegria delle menti assopite. Bello è vedere anime gioiose che dopo fatica, più fatica, più fatica, che dopo tante lacrime e tanti sospiri, finalmente sono uscite dal folto bosco delle credenze negative, dei pensieri pesanti, e sono sbocciate in un prato fiorito e riscaldato dal sole. Ciò che vediamo oggi è il risultato del vostro grande lavoro e del nostro, della nostra protezione, del nostro stimolo, e a volte delle nostre pedate, date sempre con amore e con rispetto. Perché noi rispettiamo voi in proporzione a quanto voi rispettate noi. Ma se noi diciamo di fare una cosa e voi per le vostre mere vite, non fate ciò che vi viene consigliato, vorremo sapere cosa venite qui a fare. Vi diciamo che noi non vogliamo perdere tempo e se voi, come già vi è stato detto volete perderlo, questo non è più il vostro posto. Abbiamo bisogno, questa volta siamo noi a dire che abbiamo bisogno, vogliamo persone dedite a ciò che è corretto fare in questo momento. Non più per voi stessi, ma per chi intorno a voi vi incontra, vi vede. Non ha importanza che voi facciate, non ha importanza che voi diciate, ha importanza che voi ci siate. Ha importanza che voi abbiate fatto il lavoro che vi viene detto di fare, e poi passeggiare tra la gente, questo è già molto. Non serve che gli altri vengano da voi, ma serve che voi siate per gli altri. Come già è stato detto, voi nulla più per voi stessi dovete fare, ma  che vi fa sorridere, con questo ricordo, per amore dell’essere umano, dovete proseguire, se volete avere il nostro sostegno, in questa strada. Con calma, gioia, serenità e piacere. Con il piacere di proseguire e non come un dovere, ma dovete proseguire, altrimenti lasciate la presa e lasciate il posto a chi forse sarebbe più dedito di voi. Questa è un ulteriore pedata datavi per spronare la vostra pigrizia, il vostro lasciar andare, e il vostro poco corretto rispetto per chi è qui per voi.

Sara.

Cinque sono le presenze, cinque sono le punte della stella. Cinque sono  le anime che ci ruotano intorno. E cinque dovranno essere le persone con cui ognuno di voi metterà in pratica quello che ora vi diremo. Colei che, colei che ha parlato e che già dei talenti ha, deve scegliere tra le cose che lei compie, da fare gratuitamente e con il cuore a cinque persone. Quattro le hai nel cerchio, una la devi trovare. La signora, la dottoressa in cinque diversi corpi deve entrare e parlare e controllare e contrattare, e portare amore. Quattro sono a questo tavolo, il quinto lo devi scegliere. Per l’uomo qui presente cinque sono le persone sulle quali dovrai fare calcoli per arrivare a comprendere un nodo del loro Karma su cui lavorare. Ripetiamo, ascolta attentamente. Dovrai fare dei calcoli numerici per arrivare a comprendere quale nodo del loro Karma devono lavorare e sciogliere. Quattro persone hai presenti al tavolo, la quinta la devi trovare. Colei che parla deve regalare fabbricare, produrre, cinque diverse pozioni, dai suoi libri, dalle sue piante, da donare a quattro più uno persone. Colui che non è presente più avanti saprà che a cinque persone deve in una sera insegnare e raccontare le sue meditazioni. Il mondo è pronto allo stesso livello in cui voi siete pronti. I messaggi che arrivano possono essere interpretati in mille modi. Ma ricordate che tutto ciò che voi, che loro, e che chiunque testa, ottiene una risposta relativa esclusivamente a ciò che è la conoscenza di chi testa in quell’istante. Se io ho davanti a me 10 possibilità, ma quella corretta per la persona è l’11°, sicuramente mi uscirà una tra le 10 più vicina all’11°. Ma non è detto che quella sia quella corretta. Forse è quella che mi porterà un giorno alla conoscenza dell’11°. Più amplierete il vostro raggio, e più il vostro test sarà corretto, e più il vostro test darà il corretto risultato, perciò questo è il cammino. Siamo previ perché per chi resta c’è da lavorare, e vi diciamo che ci ritroviamo l’ultimo giorno lavorativo della prossima settimana, dopo il tramontare del sole. Prima di lasciarvi vi benediciamo, poggiamo le nostre mani, non su quattro, ma su cinque teste, benediciamo voi e tutti quelli che con ritardo leggono e ascoltano e che possono interpretare e leggere anche per loro messaggi. Siate benedetti figli ad accogliere coloro che piangono, siate benedetti figli a ricordare che le lacrime si possono versare anche per la gioia. Amore sia, gloria a voi. Così sia.

 

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