Venerdì 17 giugno 2011 – Ore 19.05 (Sara, Paola, Simonetta, Matteo).

Paola.

Alla luce di questi fatti non accaduti, vorremmo dire che un po’ più di entusiasmo bisognerebbe mettere per una vita vissuta in un’allegria non capita. Non tutto ciò che voi chiedete viene in modo corretto dato a voi. Ci sono strade diverse per arrivare a ciò che viene chiesto. E se un anima è grande e vuole arrivare al suo traguardo facendo la crescita completa per arrivare ad ottenere ciò che ha chiesto, ci sono mille vicoli e mille strade e mille possibilità, e la grande anima sceglie la strada più lunga per fare più pulizia e arrivare al dono con grande gioia e con grande entusiasmo per il percorso che ha fatto, ma purtroppo poveri esseri umani che non vedete ciò, purtroppo vi abbattete nell’apatia della giornata senza sapere quanto lavoro dietro a tutto questo c’è. Vorremo, vorremo chiedere un po’ più di entusiasmo, un po’ più di gioia e soprattutto tanta fede. E’ l’unica, l’unica cosa che vi chiediamo. La fede in noi. Qualcuno di voi l’ha sempre avuta, qualcuno di voi ci ha sempre creduto. Forse tutti voi l’avete sempre avuta e avete sempre creduto, ma in questo momento qualcuno si è perso nei meandri della propria mente e non è riuscito ad abbassare la consapevolezza nel suo cuore. Non vogliamo essere giudici di questo, ma vogliamo essere amorevoli e consiglieri nel dire che tutto è stato compiuto, è solo questione di tempo per voi, per noi che vediamo già i risultati, per noi che vediamo le torte già sfornate, per noi che ne assaporiamo il gusto e ne sentiamo il profumo, il tempo non esiste. Vorremo poter trasmettere questa sensazione nei vostri cuori. Vorremmo poter trasmettere la gioia, la felicità e da quassù … ciò che avete raggiunto, ma possiamo anche capire, ricordandoci quando eravamo terreni come voi. Con difficoltà ma ci possiamo ancora pensare. Perciò miei cari, miei care donne e mio caro Matteo, tu che con la tua forza e la tua pazienza supporti molte volte la tua compagna, a tutti coi vorremmo dire, provate, provate ancora una volta ad avere fede in ciò che avete fatto, in ciò che avete creduto e proseguite con questa fede e questo entusiasmo dentro il vostro cuore, perché solo così raggiungete prima la meta, ma ricordatevi che la meta è solo un punto. Perché non godersi anche il viaggio, perché non guardare il panorama di questo viaggio fin tanto che si arriva alla meta. Perché non guardare i piccoli passi e i piccoli gradini, le piccole conquiste che sembrano piccole, ma nella somma sono grandi gioie, sono grandi traguardi e grandi mete. Perché miei cari, nel momento che voi arrivate alla meta, con difficoltà, con pessimismo e con rabbia, vi siete persi la strada, vi siete persi il paesaggio che vi eravate meritati di vedere. Noi vediamo, capiamo e vi sosteniamo, ma a volte vorremmo urlare nelle vostre orecchie, basta, è ora di dire “io ci sono” e questo ho meritato, e ora lo vedo. Questo è ciò che in un’anima con la fede dice. Questo è ciò che un anima con la fede raggiunge in pochi attimi, ma quando noi vi dobbiamo aiutare perché siete nel dubbio, perché siete nella non credenza, perché siete nello stato dell’oscurità, anche per noi è molto difficile, molto difficile perché non siete più ai primi passi, ma siete quasi al traguardo, e allora avreste dovuto già imparare che queste cose funzionano così. Vi amiamo e rispettiamo tutto ciò che voi fate, ma questa sera ci è stato permesso di aggiungere questo. Vogliamo inoltre complimentarci con chi ha raggiunto una serenità; vogliamo inoltre augurare a chi ha raggiunto un certo traguardo una vita felice e serena, vogliamo augurare a lei una crescita di cuore, di mente e di spirito, e vogliamo augurare a lei di ritrovare quella forza che ha sempre avuto, e quella tenacia che non l’ha mai abbandonata. Vogliamo augurare a lei tutto l’amore che dai nostri cuori vanno al suo. Con tutto l’amore di un padre, con tutto l’amore di un nonno, di uno zio, di due nonne e di tanti altri che non sono qui presenti, ma che vogliono con un cerchio di luce abbracciare quest’anima che in questo momento non riesce a vedere ciò che davanti a lei di è aperto. Ti capiamo e ti sosteniamo, ma ti chiediamo ancora una volta di avere fede, di avere fede in ciò che hai fatto e in ciò che fai, di avere fede in te stessa e di non mollare mai. Chi, non come te, ha mollato la presa non è contento di ciò che ha fatto e ti prega, con l’amore di un padre, di non mollare la presa, ti prega, basandosi sulla sua esperienza di vita, di procedere con quella forza d’animo e quella grandezza di cuore che tu hai, senza sapere di averla. Ti chiede di abbassare le barriere perché non c’è niente del quale tu debba avere paura. E quando lui ti dice che non c’è niente, vuol dire che non c’è niente. Poche parole in vita ti ha detto, ma ora forse potrà parlarti di più. Se avrai la capacità di trovare dentro te stessa questa forza, questa fede e questa intelligenza d’animo che in questo momento non vuoi ascoltare. Tutti voi avete raggiunto un grande traguardo, anche tu piccola donna dall’animo grande hai raggiunto il tuo traguardo e non lo vedi, anche tu vuoi che dal mattino alla sera le cose completamente cambino, ma tu ti sei completamente cambiata? Tu hai completamente rivoluzionato te stessa come hai rivoluzionato momenti di vita precedenti, tu che incolpi lui hai veramente fatto tutto ciò che dovevi fare? Con amore butta via, butta via, butta via tutta quella sporcizia, tutta quella rabbia che dimorano in te, e che non ti permettono di guardare oltre, non ti permettono di guardare oltre al velo di quegli occhi che ti guardano con amore e che non desiderano altro che la tua felicità e la tua serenità. Non incolpare sempre lui, guarda prima dentro te stessa e ricordati che quando lui ti fa arrabbiare è uno specchio della rabbia della tua anima. Ringrazia, ringrazia questo sentimento che ti smuove, che ti aiuta a tirarlo fuori, a guarirlo, perché tu sai benissimo che la rabbia somatizzata è portatrice di mali molto più grossi di quelli che si possano immaginare. Perciò ringrazia quegli occhi che non amore ti seguono. Ringrazialo, guarisci, guarisci, guarisci la tua rabbia e guarendo la tua si dissolve la sua e finalmente vedrai la pace e l’amore fiorire nella tua casa. Malgrado queste parole che possano sembrare di rimprovero, sono parole che vengono dal profondo del nostro amore, il nostro amore per voi. Vorremo che voi percepiate questo oltre alla lezione che vi è stata data. Vorremo che tutti voi vi fermaste un attimo a guardare dentro i vostri cuori e a dire, è vero non ho tra le mani ciò che ho chiesto, ma ho lavorato ed ora Dio darà a me e a chi con me ha lavorato tutto ciò che merito, perché Dio è mio padre, Dio è la mia luce, Dio è la mia parte più bella di me. E in questa luce, e in questa luce, e in queste parole proseguire a testa alta nella vostra strada, amandovi e rispettandovi, condividendo si le vostre giornate, ma con gioia e ottimismo, con la luce negli occhi, con il sorriso sulle labbra, e con il sorriso nel cuore; perché ce chi non sa neanche che si può essere così, perché quando andate per la strada vedete tutti visi arrabbiati, contriti, non vedete sorrisi, non vedete occhi luminosi come i vostri. Allora al mattino guardate i vostri occhi nello specchio, guardate quella luce che c’è in fondo alla vostra iride e con questo partite per la vostra nuova giornata, e se non riuscite a sorridere o ad uscire dal vostro buio, pensate chi in quello stesso momento muore di fame, di sete, di stento o di guerra. Perché hanno scelto di purificare il pianeta per voi. Solo per questo motivo dovreste essere felici di essere al mondo. Vi chiediamo perdono se siamo stati duri, abbiamo fatto uno sforzo per dire queste parole, perché vorremmo sempre e solo glorificarvi ed amarvi nella luce, ma in questo messaggio c’è più amore che in altri messaggi. Vi auguriamo di comprenderlo con il cuore. Che Dio vi abbia in Gloria. Che Dio illumini il vostro cuore e la vostra anima come Dio ha fatto con me. Grazie.

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