Lunedì 5 dicembre 2011 – Ore 16.35 (Sara, Paola, Simonetta).

Paola.

La ferita, una ferita del cuore che non rimargina, che non rimargina per un amore perduto. Una ferita di cuore che non respira profondo per paura che la ferita si allarghi, che la ferita si dirami per tutto il corpo e che faccia sanguinare un cuore non ancora guarito. Una ferita del cuore per una perdita di qualcosa che non è arrivato, una ferita del cuore per un qualcosa che non è stato vissuto. Qualsiasi sia il motivo per la ferita del cuore è una sofferenza, è un’ingratitudine, è uno stato di vita difficile, dal quale per uscirne ci vuole coraggio, ci vuole l’amore e ci vuole la forza e l’amore di chi intorno a noi ci ama. La ferita del cuore che fa crescere, che fa comprendere e che fa arrivare ciò che è corretto che a voi arrivi. Le ferite del vostro cuore fanno scendere una lacrima anche nella nostra anima perchè amiamo chi ci ama, perché consoliamo chi ci consola, perché crediamo in chi ci crede, perché onoriamo chi ci onora. La fede che è l’ultima ferita della vostra vita, ma anime sante sappiate che le ferite del cuore ci sono sempre e sempre c’è la forza e l’amore per superarle. Questo è dono divino, questo è dono grande che solo grandi anime possono accogliere. Le ferite che nel vostro cuore voi guarite fanno si che altre ferite di altri cuori vengano guarite. Non arrabbiatevi, non perdete la speranza. Non perdete la fede, non perdete l’amore in voi stessi. Le ferite dei vostri cuori aiutano altri cuori a guarire ed evolvere. Le ferite del vostro cuore sono amore divino per chi intorno a voi arriva. Ma sappiate che una volta raggiunto una meta e guarita una ferita, la ferita si assottiglia, la cicatrice scompare, ma altre piccole ferite si aprono. E’ una lotta continua, è una lotta continua che voi avete deciso di vivere con la vostra forza e con il vostro amore, per aiutare chi da voi arriva con le vostre stesse ferite. Guardatevi intorno, non abbiate paura, non abbiate paura di solchi, di precipizi, non abbiate paura di ciò che intorno a voi vedete. Amate tutto ciò e amate tutti quelli che arrivano da voi e chi non arriva c’è un perché. Chi non arriva e vi ha conosciute ha preso paura. Chi non arriva e più non si fa sentire ha preso paura per la vostra luce. Accettate tutto ciò senza giudizio, senza confronto, non c’è confronto. Accettate tutto ciò e accettate chi arriva con le vostre ferite e mostrate le vostre per far capire che si possono guarire, che le ferite si possono chiudere e poi, e poi purtroppo si possono riaprire. Ma c’è sempre, sempre l’amore divino che non vi abbandona mai e vi da forza per rimanere in quello stato di equilibrio latente, in quella forza di equilibrio precario dal quale esseri deboli di umana natura scendete facilmente e altrettanto facilmente vi rialzate, per portare luce intorno a voi e diffonderla a chi luce non vede. Amate di più chi luce non vede, amate di più le ferite del vostro cuore, amate di più chi non parla, chi non vede, chi non capisce, chi ride, chi piange. Amate di più chi non parla, chi non esprime, amate, amate, amate di più con il vostro cuore e questo è un modo per salvare voi stessi e quei pochi che intorno a voi rimarranno. Amate con il vostro grande cuore, amate, amate e non smettete d’amare. E’ l’unica forza che non si perde, è l’unica forza che infondo ai vostri cuori sempre troverete. Riuscite a fare questo, perché questo è ciò che volete fare. Amatevi, sostenetevi, tenetevi per mano l’un l’altro. Quando uno è sul filo del rasoio, come tu ai detto, dai una mano a chi è scivolato momentaneamente e quando uno scivola l’altro risale. E’ sempre stato così e così sempre sarà. Non perdetevi d’animo, seguite tutte le indicazioni, siate sereni nelle vostre possibilità, perché siete nel giusto, siete nell’amore e purtroppo siete nella difficoltà di un periodo difficile. Energeticamente, socialmente, moralmente, in un periodo dove le ferite del cuore sanguinano più di ciò che voi possiate pensare.

Tante cose abbiamo da fare e poco tempo a voi dedicare, ma non pensate, noi qui sempre ci siamo in un girotondo di scambio, in un girotondo di anime vaganti. Noi sempre qui a sostenervi, ad ascoltarvi, anche con il nostro silenzio. Vi amiamo, vi vediamo e vi consoliamo, siamo a voi umili servitori con l’amore che ci è rimasto, con l’amore che il divino ci ha concesso. Siamo a voi anime care, con la gioia che il vostro progresso da alla nostra anima. Grazie con la benedizione di Dio Padre Onnipotente. Amen.

 

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