Mercoledì 5
marzo 2008 – Ore 21.00 circa (Sara, Matteo, H., Francesca, Paola, Paolo,
Achille).
Paola.
Alla luce di
ciò che sembrava una serata mondana, irriverente, inconsistente, includente,
comunque la crescita c’è stata. E quello era il nostro scopo. Ora è tempo di
cose nuove, di altri argomenti, non ancora presi in considerazione perché canali
non pronti e non aperti sufficientemente per percepire nuove lezioni di vita, di
crescita, di abbandono, di ripresa.
Sara.
L’argomento
di cui si potrebbe trattare è voi stessi presi singolarmente, ma non sareste
pronti per mettere su questo tavolo ogni cosa. Nel silenzio aiutiamo e lavoriamo
e gioiamo nel vedere mattoni che cadono perché ne cadono. Gioiamo nel vedere che
accade ciò che accade. E ciò che accade è il risultato dei mattoni e dove non
accade significa semplicemente che ciò che accade è il non accadere. Siete luce
e siete fece, siete divini e siete umani. Siete ciò che chiamate il bene e ciò
che avete creato come male, siete il bianco e il nero, siete Dio e la paura,
siete perfetti in questa totalità e dualità. Nel momento che amerete totalmente
questa vostra dualità, inizierete a spogliarla velo dopo velo per il viaggio
verso la multi dimensione.
H.
Lo
spostamento ad un, se così si può chiamare, livello di comprensione è dovuto ad
una maggior consapevolezza di voi stessi attraverso i vari cicli reincarnativi
acquisite, o per lo meno ricordate, un bagaglio che vi serve per affrontare un
salto quantico in una dimensione nuova. Criteri con cui fino ad ora avete
esercitato la vostra comprensione iniziano ad essere piano piano demoliti ma la
demolizione non intendo un qualcosa che venga messo da parte. Direi più
precisamente un estensione maggiore dal vostro modo di percepire le cose.
Inizialmente quello che per prima voi era un caposaldo sacro, inizia ad avere
delle falle. Si iniziano ad improntare nuovi quesiti. Esso porta a livello
fisico una certa destabilizzazione poiché il nuovo, tra virgolette, poiché non
vi è un nuovo, crea un senso di disagio perché ancora non conosciuto, anche qui
tra virgolette. Quel senso di disorientamento inizierà a creare in voi una nuova
vibrazione e quella vibrazione vi spingerà ad abbattere le vecchie fondamenta.
Grazie.
Sara.
Ogni volta
che incontrate lo sguardo ed il sorriso di un bambino potete percepire di essere
molto più vicini a Dio di quando incontrate gli occhi e il sorriso di un adulto.
Quelle piccole creature sono prive di tutte quelle barriere e quei mattoni che
voi avete imparato a costruire intorno alla vostra anima. Stranamente ora
arrivati a colei che chiamate età adulta, dovreste tornare a cercare ciò che è
il bambino che eri. Che non è più, li nel profondo tuo interiore, non è più quel
bambino con Dio negli occhi, ma è rimasto nel tuo profondo solamente quel
bambino spaventato, impaurito, ferito, deluso, un bambino che ha sulle sue
spalle tutti i mattoni che tu hai costruito, ma lui non sa come reggerli al
contrario di te. E’ lui che devi ascoltare, comprendere e guarire perché colui
che domani ti incontrerà, possa guardare nei tuoi occhi e vedere nuovamente un
bambino di Dio. Ed è meravigliosa la vita ogni mattina che vi alzate quando
guarirete colui che siete stati. E nessuno, nessuno, nessuno che abbia deciso di
intraprendere il cammino dell’incarnazione può considerare sano e privo di
malattia colui che è stato perché il cammino dell’esistenza stessa, è un cammino
di costruzione e demolizione e come disse di rinascita e resurrezione. Le
generazioni future, il mondo futuro, la terra futura, o forse solamente un’altra
terra, sarà in altri tempi e spazzi priva di questo meccanismo, perché l’umanità
stessa sta arrivando alla conclusione, dopo una lunga processo di guarigione, di
questo complicato, affascinante e miracoloso meccanismo di conoscenza della
multidimensionalità, della multi temporalità, delle milioni di strade
percorribili di mille esperienze. E rispetto a tutto ciò che abbiamo ascoltato
dalle vostre menti e dalle vostre paure e dalle vostre anime, un’unica cosa mi
permetto con forza e immenso amore di voler contraddire con tutta l’energia che
la luce mi permette di fare. Vi assicuro dall’immensità del cielo che non siete
mai stati, mai siete e mai sarete soli. Neanche per un breve infinitesimo
istante della vostra vita. E mi reca infinita tristezza e malinconia pensare che
ancora qualcuno provi questo perché siete immensamente amati e siete uno parte
dell’altro, siete un’immensa collisione di frammenti di anime di divinità
talmente superiori che non oserete mai pensare. Nell’oceano non esistono gocce
d’acqua.
Paola.
Qualcuno in
questa serata in modo inconsapevole e in modo che altri non percepiscono, subirà
una qualche trasformazione invisibile all’occhio umano, percepibile dall’animo
stesso che con tempo, che voi chiamate tempo, si manifesterà, ma solo per dare
la possibilità di integrazione alle cellule della persona stessa di manifestarsi
nell’umana figura. Con impercettibile dolore, leggero, sopportabile, amabile, si
verificherà questo e poi le cose evolveranno in modo diverso da come adesso si
stanno svolgendo. Difficile forse percepire questa nuova situazione ma grande
dono è stato fatto a voi.
H.
Vorremmo
trovarvi un posto dove la vostra essenza si venga a convenire. Un punto che voi
lo ritagliate in questo intricatissimo e a volte difficoltoso labirinto. Partite
da questo semplice presupposto. Voi siete un’unità di coscienza sospesa nel
tempo d’intersecazione dello spazio e del tempo crea un punto. Quel punto potete
essere voi e da li partite per quel viaggio senza tempo e senza spazio.
Sara.
Ora
terminiamo col verbo perché non è il verbo l’arma migliore che abbiamo questa
sera. Abbiamo bisogno di amare i mattoni delle vostre menti per sconfiggerli
prima di proseguire con il verbo perciò semplicemente accettate l’amore che vi
sta abbracciando. Divino è colui che ha visto. Divino è colui che poggia la mano
sul vostro capo. Divino è ciò che unisce anime e anime e anime. Gloria a Dio
nell’alto dei cieli e gloria in terra agli uomini che amano che amano che amano.
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