Sabato 31 luglio 2004 – ore 21,15 - (Sara, Paola).

Sara.
Si, è tutto il giorno che vi seguo, ma non solo. Pezzo dopo pezzo da mesi è come un puzzle che sto incollando e scollando. Signore mie buona sera. E’ tempo di lavori ma saranno gioiosi e gratificanti. Bene, in tre dovevamo sederci a questo tavolo a parlare e così è. Paola.
(Paola: Dimmi). Hai due fratelli, a questo punto dovrai scegliere se ascoltare me o lui. (Paola: Sai già chi ho scelto). Allora devi smetterla di voler aiutarlo; se vuoi veramente aiutarlo devi dargli una pedata e buttarlo per terra una volta per tutte. Non essere buona, non andare a prenderlo, non ascoltarlo, non parlargli, ma arrabbiati. Non parlare alla sua mente, non parlare al suo ego, non parlare alla sua maschera, devi andare dritta alla sua anima, quella che ha deciso un cammino, quella che vuole lavorare, quella che non sta camminando. (Paola: Dimmi come devo fare). Sii cattiva. Io ho sentito tutto il dolore, io ho sentito tutta la rabbia e tutte le sofferenze in te e ho pagato per quelle sofferenze, le ho sentite e vissute nell’anima e le ho curate amandoti; le ho curate capendo chi sei, onorandoti e sostenendoti. Ho chiesto il perdono e la mia anima è cresciuta e a visto la luce, ci siamo confrontati, ci siamo amati e capiti e siamo qui con un amore diverso e più grande. Ognuno ha capito che aveva il suo ruolo, non ci sono più colpe, più colpevoli e vittime. Abbiamo imparto; lui deve capire per imparare, lui deve sentire per imparare e se non vuole vedere il suo scalino, se voi non lo farete, vi prometto che sarò io a prenderlo per i capelli e a mettere la sua faccia davanti al suo scalino con violenza, con una violenza piena d’amore. A questo punto è l’unico modo. La botta verso il basso per il momento è stata data solo ad Alessandra e sta ben reagendo alla cosa, lui doveva seguirla ma non lo sta facendo. Comprendi? (Paola: Si, comprendo). E’ come un bambino che non vuole camminare, come fai? Come gli insegni a camminare? Quando tu lo prendi per mano e gli fai fare un passo dopo l’altro e lui ogni volta si aggrappa a te, lui ogni volta piega le gambe e si siede. Tu gli dici, prendi le mani ti sorreggo, ma lui è testardo e vuole salire tra le tue braccia o vuole scendere a terra, come fai per insegnargli a camminare? (Paola: Lo prendo per mano). Lui non cammina se lo prendi per mano, lui non cammina, si ferma perché tanto sa che tu lo prenderai in braccio, e allora lascialo li in piedi da solo, sparisci, chiudi le porte; quando avrà bisogno di qualcosa sarà costretto ad alzarsi e camminare. (Paola: Non devo più andare?). Potresti spiegargli perché lo fai prima. Potresti spiegargli che non sei d’accordo di come lui vive la sua vita, potresti dirgli che vuoi un fratello che ti dia di più, potresti dire che meriti di più, potresti dire che sei stufa di dare ciò che non ricevi in cambio, e anche se non sei arrabbiata con lui, fa molto più effetto detto con calma tutto questo, potresti dirgli che sei delusa da come ama sua figlia, potresti dirgli che hai intenzione di prenderti cura di sua figlia come lui non ha fatto, potresti dirgli che sta rovinando la vita alle sue due donne. Potresti dirgli che non serve niente portarlo a teatro se non aggiusta la sua vita, se non inizia ... Digli pure che l’ho detto io, digli pure che se non si decide ad aprire il cuore. Digli che il suo scalino è quello di aprire il cuore e di vivere con il cuore, e di smetterla con tutte le cazzate che ormai sembra dire da troppo tempo e che se non si deciderà non perderà solo la salute, ma anche le persone che lo amano. Forse tutto questo non è vero, molto probabilmente non è vero, ma lui non lo deve sapere; lui deve prendere paura perché voglio rivedere una stella brillare in cielo. Paola. (Paola: Dimmi). Io sono stato molto duro perché posso permettermelo per come vedo e vivo le cose. L’importante è che tu abbia recepito il mio messaggio. Paola decidi tu come fare, puoi anche essere meno cattiva di me, sii te stessa, sii te stessa, non trasmettere le parole di qualcun altro. Te stessa perché sei così da amare e sei, fatti conoscere per una volta finalmente da lui. Dall’altra parte potrai dire molte cose ma già hai ascoltato ogni sussurro, ogni risata e ogni ordine d’amore. Ti dico solo si, rileggi … senza a lui parlare. Dite ad Alessandra che stia tranquilla, dite lei che giusta è la strada giusta è la via e che molte cose cambieranno e che molte stesse, e molte stelle torneranno a brillare. Non è mai sola, non è mai sola. Vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra a questa gente di poca volontà. Amen.

 

Se vuoi approfondire gli argomenti trattati :