Domenica 05 dicembre 2004 – ore 18,45 - (Sara, Paola).

Dritte le spalle, testa alta figliole, è giunto il momento di camminare. Sono l’anima dalla veste bianca e da oggi in poi usciremo da questa casa, in molti sensi. Usciremo dalle vostre case, usciremo nel mondo. Siete pronte, ma vi voglio con le spalle dritte e la fronte alta. Perché dovete essere fiere dei vostri bagagli che avete preparato per un altro viaggio dove incontrerete amici in questa e nell’altra vibrazione. Uno è già con voi, ma non fatevi ingannare dalle sue burle, non fatevi ingannare dalle sue maschere, è grande anima agli occhi di chi sa vederlo. Andrete e inizialmente non sarete sole, sarete circondate da amici a voi famigliari. Passo dopo passo non guardate chi resterà e chi andrà, sappiate che è il vostro cammino. E ricordate bene qual è il vostro sogno. Ricordate veramente cosa volete per voi nel vostro profondo. Rabbia, tristezza. Se ascoltate il vostro cuore sapete in quanti siamo in questa stanza, tra queste cose che voi chiamate pareti, perciò non sentitevi sole, intorno a voi ci sono persone che chiedono di capire se questo dialogo è reale, che chiedono prove concrete. A noi non interessa, a noi interessa la vostra strada, il vostro cammino e la vostra crescita per arrivare dove è giusto che voi arriviate, volente o nolente insieme. Perciò a chi vi ha detto lavoriamo dite di essere pronte e fatevi insegnare ciò che vi vogliono insegnare, aprite le braccia al mondo, aprite le braccia a chi vi vuole capire, ascoltare e che vuole ascoltare noi. Tutto questo sarà solo per voi. Di una cosa dovete stare attente, il vostro ego. Difficilmente lo vedete e lo capite, ma attenzione, è colui che più vi inganna, più della rabbia, più della tristezza, più della paura. Non siete migliori, non siete peggiori, siete e sono. Attenzione a questo.

Sono Paolo il pasticcere. Posso sorridere Paola? (Paola: Di cosa ?). Dei tuoi pensieri. Sei così convinta che siano poche le tue guide? Sei solo tu che devi imparare ad ascoltare e ti sorprenderai di chi a te darà amore. Ricordati non sei di più ma non sei di meno. Dite a tutti che non cambieranno le cose quest’anno e che come tutti gli altri anni chi vuole può venire per i nostri auguri di natale. Ci saremo per chi vorrà esserci semplicemente, senza grandi fastosità. Logicamente il 19.

(Sospiro). Adesso potete stare tranquille perché sono arrivato io. Non sono poi così arrabbiato, non sono poi così dispettoso ma sono furbo più di voi, ho semplicemente voglia di dare le pedate nel culo a qualcuno, ma non per il gusto di darle, per il gusto di farlo muovere, muovere. Ho metodi diversi e la prossima volta tornerò da lui e continuerò a fare ciò che ho fatto ultimamente, e tornerò da te e poi da lui perché come lui deve capire ciò che deve capire, tu devi smetterla di pensare che i tuoi lati oscuri siano poi così oscuri. (Sospiro). Bisogna divertirsi per crescere, bisogna crescere divertendosi. Io sono così, e se saprete ascoltarmi e chiamarmi dentro e fuori da questa casa con voi, con loro. Io non sono solo qui, io vado e vengo, ma se mi chiamate arrivo. Potete imparare ad ascoltarmi e a giocare con me. Poi decidete voi se sono, come qualcuno può dire, bene o male. Sono bravo a costruire delle buche, molto bravo, ma so anche buttarmi a capofitto su una buca per farvi passare oltre senza che nemmeno ve ne rendiate conto. Imparate ad ascoltarmi e incominceremo a portare un po’ di rumore in queste vite perché è ora di uscire e per questo sono arrivato. Fidatevi, perché siete in una corrente di flusso divino e quando vedete che tutto è fermo, che nulla accade, chiamatemi, fate come dicono loro e studiate, ma chiamatemi e chiedetemi. Lo so, non sempre faccio ciò che mi chiedete ma io non ho tempo, non ho spazio, questo lo avete dimenticato. Ho percepito ciò che hai chiesto, certo che ho percepito, molto ma molto bene ma sarebbe stato troppo facile fare ciò che tu hai chiesto. Si sono forte e ricordate è facile amare dando amore, è più difficile amare dando crescita. Vi saluto e preferisco le candele azzurre. (Paola: Allora avevo capito giusto). No, ciao.

Sono Paolo il pasticcere e vi benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo e che la Gloria di Dio Padre Onnipotente scenda su di voi. Andate e poco attendete. Amen. Dimenticavo, hai notato una cosa Paola? (Paola: Cosa papà?). Una cosa è cambiata, una cosa manca. (Paola: Mario?). No, è solo da lei. Per quest’anno me ne stavo andando senza dirti che regali fare, a chi farli, senza dirti di mettere il mio albero, senza onorare tutto il resto. Quest’anno ci saranno solamente due regali, ma sono già finiti. Impachettati e sono già sotto l’albero. Uno Paola è per te, uno è per tua figlia, per il resto ognuno avrà ciò che merita. Per gli addobbi, nel tuo cuore, nel mio, nel nostro ci amiamo tutti i giorni, non ci interessa se viene Natale, è già Natale. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Rendo gloria al mio prediletto. Così sia.

 

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