Mercoledì 3 luglio 2002 – ore 21.06 (Sara, Paola,V.).

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, figli miei a voi la mia Benedizione. Sono Dirce e inizio io questo cerchio. Lo so parlo poco, non sono una chiacchierona come colui che alle volte torna, ma mi piace ascoltarvi, ascoltare le vostre paure, i vostri cuori, spianare le vostre strade anche se voi non lo capite. E’ diversa la mia energia. Si, non amo parlare molto, amo agire e mi piace ascoltare, ascoltare i cuori confusi, impauriti e tendere semplicemente una mano per sorreggerli. Ora mi sposto e vi lascio a coloro che hanno qualcosa da dire, ma ritornerò io alla fine e vi dirò quello che ho sentito. Pace e amore ai vostri cuori.

Ciao (V.: Ciao amico). Ciao. Sai ho cambiato realtà, sono riuscito a modificarla con il pensiero. (V.: Bene. Lavorando sulle paure o su quello che sentivi al momento ?). Ho molta più forza, non so, non so bene cosa sia successo, solo che ad un certo punto ho capito. Eravamo là, da quella signora che chiamavi mamma e ho visto il suo amore per te e il tuo non vedere quell’amore. Era incredibile quanto lei ti amasse e quanto tu non lo sentivi. Mi sono detto allora forse anche per me è stato lo stesso. (V.: Al contrario?). No, uguale. Forse a mio modo ho amato, non sapevo fare di più, come lei non sa fare di più, per lei è quello l’amore. (V.: ma io ho sentito che mi voleva bene. Ho cambiato rapporto con lei). Lo so, siamo saliti insieme. (V.: E mio papà lo hai visto?). L’unica paura, perché potrebbe farti crollare. (V.: In che modo ?) E se crolli tu non so se ce la farò da solo. (V.: In che modo crollare?). Dicono di dirti che è nella tua gola ora. E lui ha potere sulla tua macchia nera. (V.: Lo avevo capito. Hai sentito i racconti di mia mamma). Io leggo te, non mi serviva lei per saperlo. (V.: Si, ma magari delle cose non le ricordo io). Non importa, la tua memoria, la memoria della tua anima io vedo, e quella ogni cosa ricorda, anche ciò che è accaduto prima che tu nascessi. Mille volte. (V.: Mi dai un consiglio, cosa dovrei fare con mio padre?). Parlare. Parlare. E fare in modo che lui ti faccia crollare. (V.: Non capisco cosa vuol dire crollare). Neanch’io, ma dicono che è questo che deve accadere. (V.: E’ un crollo psicologico emotivo, o economico?). Il primo. Non mi piace sai perché non so se riuscirò a stare su, non voglio crollare anch’io. (V.: E io cosa posso fare per te?). Vai avanti e fammi vedere dove arrivi. Già fai molto ascoltandomi, parlandomi e permettendomi di stare con te. Questo è l’amore verso il nostro mondo. (V. : Ma quando durante il giorno io ti parlo, tu mi senti?). Certo. Ci sono. Forse non ascolto sempre perché la mia mente se ne va. (V.: E’ che non riesco a capire quando mi stai ascoltando). Non puoi farlo, io sono debole, non posso lasciarti messaggi, non ci riesco. (V.: Io ti parlerò ogni volta che sento di parlarti). Questo è il dono più grande che mai essere umano mi abbia fatto. (V.: Ma ci siamo conosciuti in vite precedenti io e te?). Non ci riesco. (V.: Cosa c’è, cosa succede?) Ho appena capito una cosa. (V.: Me la vuoi dire?). No. Io non ci riesco, te lo dirà lei. Tu non puoi capire, è stato grande il dono questa sera. (V.: Ma non andare giù però). Adesso so, adesso so che Dio mi ama, mi ama veramente se mi ha concesso tutto ciò. Non ti lascerò, non ti lascerò. Io resterei qui a parlare con te ma dicono che devo andare. Perdonami. (V.: Ma figurati). Perdonami.

Buonasera. (Paola: Ciao) (V.: Chi è) (Paola: Mario). Non ci sono molte cose da dire, tutto procede. Sono altrove i nostri lavori, voi ormai illuminate le sere. Paola dimmi. (Paola: Io volevo sapere se quello che mi ha detto la S. di quelle cellule che mi rubano energia se è vero). Io posso dirti ciò che io vedo, ciò che io sento. Tu avevi bisogno di aiuto, tu non potevi più proseguire perché dovevi capire e crescere, ma ricorda nulla nel tuo corpo, nella tua anima accade senza il tuo permesso. Il dono che Dio ci ha dato è il libero arbitrio. Paola io ti amo, ti considero una donna forte con un cuore grande e un’immensa anima. Ti chiedo scusa per quelle volte che ho giocato il mio ruolo, perché era il mio ruolo, per insegnarti un qualcosa in questa vita che forse è la più grande lezione che devi portare a termine. Ma tu meriti di essere amata, meriti di avere tutto ciò che di più bello la vita ti può dare perché sei speciale come ogni figlio di Dio è speciale. Ricorda, tutto ciò che accade è perché ognuno gioca il proprio ruolo per la lezione divina. Pensa a me, pensa a quanto ti ho amato dopo che me ne sono andato, pensa quante volte con te ho parlato, con te mi sono fermato, Signora ti ho detto, ti ho abbracciato, ti ho portato doni e messaggi, con il mio modo di fare, con il mio modo di amare, quante volte sono venuto da te per dirti amore per coloro che ami, perché mi fido della tua anima e del tuo cuore e perché il mio ruolo è finito, e ora posso dirti quanto vedo speciale in te. Continua, prosegui, vedrai che molte cose cambieranno, non sono solo eventi esterni, sei tu che stai lavorando, che stai producendo il tuo dono. Potevi rifiutare di andare, ma lo hai fatto e sei brava in coscienza. Ho risposto alla tua domanda? (Paola: Si, grazie). Ti abbraccio. V.? (V.: Sei cambiato) Succede. (V.: Tu sai quando ti reincarni?). Ho tante cose da fare prima. Tante, lungo è il tempo per la mia scelta. (V.: Volevo solo sapere perché non riesco a parlare con Erzegan come vorrei). E’ il nostro mezzo il problema. Devi aspettare che lei guarisca. Il momento che sarà guarita le porte si apriranno anche a coloro che ora non arrivano. Ma il suo dono quest’anno lo avrà sotto l’albero di Natale. (V.: Per quanto riguarda l’amico non è che io ero suo figlio in una vita precedente o qualcosa di simile?). Se fossi lì ti abbraccerei. (V.: A me?). Come tu potresti sentire e sorrido ad un uomo che chiede sempre ciò che già sa. (V.: Solo una cosa. Io foglio o io Padre? Io penso io figlio). Avrai le tue risposte. (V.: Cosa posso fare invece per il padre che ho qua?). Quello che fai per questo, la stessa cosa, uguale, parlagli, parla a loro con amore, li salverai. (V.: Tu hai visto nella sua vita cosa ha combinato?). Ha vissuto e ricordati, ha vissuto il suo ruolo. (V.: Si, me lo immagino. Speriamo che lo abbia capito). Non importa, devi capirlo tu. (V.: Mi sembra di essere sulla strada giusta per capirlo). Prosegui, prosegui per tutti quanti, con calma. (V.: Se posso fare qualcosa per te basta che me lo dici). Dovete solo pregare, non servono parole, basta un pensiero dal cuore. A me che proteggo questa casa e che lavoro con voi e per voi. Per Dirce che tiene alta la trinità. Per Maria che da prati divini ci manda angeli e ci protegge. Per Paolo che alle volte torna ma è la tra tante lacrime che iniziano. E vi ricordo dovete fare quella telefonata entrambi. Ora è tempo in velocità. Si lo so Paola. Ancora e ancora se potete. Vi prego. Un messaggio, una telefonata, un richiamo, fategli sentire che ci siete. Non c’è più tempo le cose si stanno velocizzando. Ora devo scappare. Ho un appuntamento. Devo andare con la spada dell’amore e con lei a trafiggere un muro che mi piacerà abbattere e lo farò questa sera, lo farò. Ovunque lo porti io lo farò. Perché così è scritto. Vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Che la Gloria di Dio Padre Onnipotente scenda su di voi, ci risentiamo tra una settimana, ma più gente ci sarà il prossimo mercoledì.

Mie cari come ho aperto ora chiudo. V., amico mio. Perché mi guardi e mi ascolti così? (V.: Non lo so, è qualcosa che viene dal cuore. Forse questa sera ho capito quanto sei alta). Quella sera, quella mia frase, io alle volte sono così, perché ti spiego, a me non piace perdere tempo. Ora vedrai nei prossimi mesi, mentre io qui sono, si parlerà poco, ma le cose accadranno, perché a me piace che accadano le cose e che fluiscano. E se una cosa non deve essere che non sia. Capisci? La mia bambina è stata male, ha pianto e mi diceva, mamma aiutami. Ma io la guardavo e non facevo nulla, ma lei capiva il mio amore, capiva che era nel mio amore che la lasciavo soffrire e che ne aggiungevo perché la doveva arrivare per capire, perché lei possa portare, perché lei ha fretta di arrivare dove deve arrivare. Forse pochi capiscono quando uno è forte nel suo dolore, ma solo se tocchi il dolore nel profondo di te stesso puoi sapere la vera forza. Scusami, continueremo a parlare, ma devo andare. Devo andare dove ho promesso di essere. Figlia nulla ti voglio dire, ma ti porterò, ti porterò il mio avere. Ti Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Continua a parlare, non resterò muta per molto tempo. Amen.

  

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