Martedì 18 giugno 2002 – ore 21.22 – (Sara, P., D., Da., V., Paola)

Parlo a voi dall’alto dei cieli, è nel suo nome che io vengo. Sono l’anima dalla veste bianca, un’energia, una forza, un amore che non esiste sulla vostra terra se non come aiuto per mostrarvi la strada e l’amore. Attendevo da molto colei che mi è stata portata. Mario a noi ti ha portato e giustamente al tuo posto ti sei seduta. So che non resterai perché come tutti avrai quel momento che scapperai ma voglio che tu sappia che su di noi puoi contare. Saremo sempre qui per coloro che una parola d’amore di pace e di serenità vogliono per il loro cuore, per la loro anima. Unite le mani. Difficile è equilibrare le energie ma molte cose insieme dobbiamo imparare. Noi da voi e voi da noi, come un grappolo disse qualcuno, un grappolo che succhia linfa vitale tutti insieme, che cresce insieme e che non permette a nessuna parte di essi di non crescere, perciò anche coloro che sono distanti sono al nostro seguito e sono con noi nel cuore di Dio. E’ una festa per quando anime pure si affacciano alla porta della vera vita perché colui che lascia la vostra terrena dimensione sono solo in una nuova vita. E una festa qui facciamo quando un amico torna a casa. Ascoltavo i vostri cuori mentre prima parlavate, ascoltavo i vostri cuori nell’attesa di vedervi qui, timorosi vi ho sentito, timorosi delle mie parole, timorosi di essere osservati nel vostro profondo, timorosi che lo scalino non sia facile.  Ma vorrei, vorrei mettere le mie ali a coprire il vostro cuore, a proteggerlo dalle vostre stesse paure perchè ricordate che non è colui che è lì al di fuori di voi che vi può ferire, sono le vostre paure che vi feriscono. La paura di non essere amati, la paura di non essere capiti, la paura di non farcela, la paura di non essere giusti, la paura di non riuscire ad amare. Non cambiate strada, persona, situazione, viaggio, non servirebbe, sarebbe uguale, imparate da ciò che la vita vi da, imparate da quella situazione che davanti agli occhi vi è stata messa e ricordate è perfetta e potrebbe essere perfetta ancora di più, l’unica cosa che vi fa soffrire, l’unica cosa che vi lacera il cuore sono le vostre paure. Guardatele in faccia, tirate fuori la spada dell’amore e combattete le vostre paure e tutto il resto si scioglierà come neve al sole e la situazione diventerà amore se voi mettete l’amore a sconfiggere le vostre paure. Non accusate mai colui che è al di fuori di voi, non accusate mai la situazione, la gente, siete voi che create ciò che avete e attirate a voi ciò di cui avete più paura, sai amico V. è esattamente così.

In silenzio mi avvicino per accarezzare il cuore di mia figlia. Mia piccola pasticcina ti farò dormire sonni beati ma tu ricorda puoi andare anche prima da lei, chiedi per il giorno che ti è stato detto, vedrai che sarà possibile. (Paola: Per giovedì papa?). Non mi riconosci più ? (Paola: Scusa mamma. Per giovedì?).  Chiedi e ti aiuteremo.  Prati verdi tornerai a vedere e lunghe corse tornerai a fare. Leggera è nel  tuo animo, non cadrai, non lo permetteremo. Ora con un’amica vorrei parlare ma anche dicessi il suo nome come farebbe a sapere che è lei? Osservo spesso il suo cuore, il cuore di una donna che ha combattuto che ha amato, cha ha sofferto e che ama chiunque cerca la sua rosa in questo mondo. Mia cara onorata sono del tuo amore per te stessa, ma una cosa vorrei dire. Il mondo là fuori è diverso da ciò che sei tu, gli altri non sanno amare i propri figli come tu fai, gli altri non sanno amare la loro strada come tu sai fare. Non condannarli per questo, non insegnare loro con le parole, non si insegna l’amore al mondo con le parole ma semplicemente amandoli, anche quando loro scappano lontano da te. Questo non significa non amare se stessi, quando si è  coscienti di ciò che si fa. Io ti do amore perché ho amore ma non ti permetterò di farmi sentire debole, sono forte nell’amore e ti do ciò che posso darti per insegnarti. P. ti avevo detto che non era il tempo ma ti assicuro che molte cose stanno cambiando. Mi dispiace, mi dispiace non poter dire nulla. Ma non metto in dubbio che tutto ciò è una crescita anche per te. C’è un libro nella tua casa che non hai ancora cominciato a leggere, sarebbe ora che lo facessi. Sono Maria e vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, che la madre terra vi protegga, dia la sua energia e vi ami come madre pura e adorata.

V.. (V.: Ciao) Ci sei ? (V.: Sapevo che venivi). C’è troppa gente. (V.: Ti ho sentito tutto il giorno sai). Lo so. (V.: Mi sentivi quando pensavo ?). Si. (V.: E vieni anche domani?). Domani non posso, ma ci sarà spesso. (V.: Hai visto quante paure che abbiamo?). Anch’io le ho. Non mi sono liberato delle mie paure. (V.: Perdonati, ricordati di perdonarti. Quello che hai fatto è servito alla tua crescita). Paola perdonami. Siete buoni con me, vorrei capire perché. (V.: Sono energie, energie simili, c’è un perché. Torna presto amico).  Vuoi che vada? (V.: No. L’hai vista la luce?). La vedo sempre. So che Dio c’è e mie ama. Sai cosa mi dice? Che sono io che non mi amo. (V.: E non ti perdoni). Come posso farlo ? (V.: Guarda quello che hai fatto cerca di capire perché è successo, cerca di trovare un insegnamento, perché quella cosa ti è servita per capire). Si. (V.: Tu pensa che le persone che tu pensi di aver fatto soffrire, si sono scelte il compito apposta per farti capire a te, quindi non è colpa tua). Che belle cose mi hai detto. (V.: Se vieni delle altre giornate vicino a me poi possiamo parlare ancora). Io sto bene qui, mi aiutate ad alleggerire il mio peso. Non preoccupatevi non lo lascio a voi. (V.: Sei in una fase adesso dove puoi creare delle situazioni con il pensiero ?). Si, lo faccio ancora. (V.: Crea qualcosa che ti faccia stare bene). No, non posso, non ne sono capace. (V.: Se nella vita ti piacevano delle cose .. ). Tu non puoi capire. (V.: Non ti chiudere in un bozzolo). Non posso farlo, ormai ho visto la luce. Il Signore mi ha detto che sono con lui è solo difficile la strada e sono stanco molto stanco. (V.: Un po’ di pazienza). Vi saluto, vi ringrazio.

Hai visto che te l’ho portata? (V.: Ciao Mario, stai bene?). Molto grazie. (V.: Hai sentito anche cosa stavo pensando?). No, c’è troppa gente, non ci riesco. (V.: Vorrei chiederti una cosa). Dimmi. (V. gli chiede del suo amico invalido che gli viene in mente spesso ultimamente, chiede se può fare qualcosa). Non riesco a capire perché non mi viene data nessuna risposta. (V.: Forse si è scelto quella strada per insegnare a sua madre e a suo padre). Stavo chiedendo alle anime più alte che mi dicessero qualcosa, io non posso conoscere tutto. Non mi arriva risposta. Ma è da molto che non lo vedi? Forse è quello il motivo. (V.: Vado a trovarlo). E sei sicuro che lo troverai? (V.: Ma la sua anima è ancora nel suo corpo?). E’ questo il mio dubbio. C’è un silenzio su questa cosa e questo mi crea molte domande come le crea a te. Ogni situazione che accade è un insegnamento. Il Signore non vi darebbe cose così dure e difficili per il gusto di farvi soffrire. Sono grandi doni ricordate perché siete suoi figli e solo cose giuste vi può dare. Il male, vi chiedete sempre cosa sia il male, è solo una vostra invenzione, un’invenzione delle vostre menti, il male non è altro che un angelo vestito di nero che vi porta i doni più grandi del Signore. Benedico il sasso in cui inciampare per cadere e imparare a rialzarsi. Un concetto difficile per le vostre umane menti, ma è la coscienza più alta che capisce ciò e la vostra vita potrebbe essere luce divina in ogni istante, pura felicità se questa lezione entrasse nei vostri animi, Sono Mario il capitano, protettore di questo cerchio e di questo tavolo. Molte porte si sono aperte e gloria divina è su di noi. Noi torneremo a parlare nel giorno della festa di colei parla, che non vorrà versare la sua lacrima ma che sarà costretta a farlo. Chiunque vuole qui sarà invitato e ancora di più se volete, tanto sapete chi è che decide chi viene e chi non viene. E un dono nuovo qualcuno porterà a ognuno di voi, a ognuno dei presenti e non presenti. Paola, sarai tra noi domenica, non temere. Qualcuno vuole chiedere qualcosa, io risponderò questa sera per poi lasciarvi a mio padre, a colui che fu mio padre. I suoi saluti. Paola. (Paola: Io non ho niente da chiederti perché non sono riuscita a fare quello che mi hai detto. Riesco ad andarci solo martedì). No, c’è un appuntamento il giorno che io ho detto. (Paola: Giovedì?). Si. Alla mattina. (Paola: Non posso Mario). Chiedi. Chiedi. Sei proprio una rosetta. V.. (V.: Io vorrei chiederti se Mario Stilo si è reincarnato.) Perché mi fai queste domande quando sai le risposte. (V.: Sono io). Sarei tentato di andare avanti. Si. D. ben arrivata. (D.: Grazie). Scusami per lo scherzo, ma io mi diverto ancora con le belle donne. Ma lasciamo queste terrene cose e dimmi se hai per caso da chiedermi, sono amico tuo. (D.: Volevo sapere se mio padre e il mio bambino stanno bene. Lo sapevi che te lo avrei chiesto vero?). Non è per questo che sorrido. Mi sono girato un attimo a guardarli dopo che tu me lo hai chiesto e li vedo insieme giocare e amarsi. Sono vicini a te, molto vicini. Stanno bene, ma la cosa più bella è l’amore che li unisce, un’energia che tra loro fa diventare ancora più grandi le loro anime e quei giorni in cui ti senti forte e coraggiosa sappi che sono lì che sorreggono le tue gambe e le tue braccia perchè non ti lasceranno mai. Parla a loro, parlagli. E’ grande l’amore che c’è tra voi. (D.: Io lo so che siete sempre vicino a me). Ssssssss. Ti dico un segreto che pochi sanno sulla vostra terra. Tu li hai più vicino e più nel cuore ora di quando loro erano in vita. Tu hai la capacità di sentirli dentro di te più di quando loro erano su questa terra. Un corpo, delle membra ci allontanano gli uni dagli altri ma quando siamo pure anime, spirito, siamo un'unica cosa con Dio. Ricordati questo. La tua sofferenza può finire, può finire se la tua anima cresce e si avvicina a loro. Loro ti salutano, devi solo imparare a sentirli e poi sarai felice e il tuo dolore svanirà. Noi ti aiuteremo in questo, non sei sola. Ti baciano e ti mandano i loro saluti. Da.. (Da.: Io vorrei sapere se sto facendo la strada giusta). E’ come tu ad un certo punto. Allora. Mi dispiace ma dice il nonno che sarà lui a risponderti. Attendi breve tempo. P.. (P.: Sto cercando qualcosa nel sogno, ultimamente. Va bene o perdo tempo). Il libro. C’è un libro a casa tua. Inizia a leggerlo. (P.: Ne ho molti libri che non ho letto. L’ultimo acquistato?). E’ uno particolare. Quando lo vedrai capirai che è lui. Hai voluto leggerlo tante volte, tante volte hai detto tocca a lui e poi l’hai sempre lasciato lì. E’ difficile da iniziare, ma è ora di cominciarlo. Vedrai, capirai quando lo toccherai, quando lo prenderai tra le tue mani capirai che è lui perché sentirai che qualcuno ti accarezzerà la testa. (P.: Grazie). Grazie a te. (D.: Posso chiederti ancora una cosa o stia andando via). Dimmi. (D.: Io faccio dei sogni un po’ particolari, li devo ascoltare, ci devo credere?). Direi di si. E’ solo l’inizio, è solo il tuo inizio. Potresti per meglio capire le cose prendere un quaderno e scriverli con la loro data e scrivi tutto ciò che ricordi. Potrebbe essere utile per molti. (D.: Grazie). Con la mia spada dell’amore vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, e vi lascio alle parole di.

Buonasera. Sono colui che fu Paolo. Scusa Da. ma io volevo rispondere alle tue domande perché mi piace parlare delle strade della vita, delle montagne delle vette e delle rose che sbocciano. La tua strada più difficile è passata. I sassi e le spine sono un ricordo. La strada è giusta, è sempre giusta al strada, ma sei in un punto che non la riconosci più e ti sei fermata. E’ normale sei stanca e non sai, non sei sicura che sia lei, io potrei dirti continua, va bene così. Ma sai cosa ti ha fermato? Una paura, una grande paura che non sai riconoscere. E’ come se sulla tua strada sentissi che c’è qualcosa che ti ferma e allora dici, se qualcosa mi ferma non è la strada giusta. E’ giusta la strada, è la tua paura che vuole farti fermare. Devi solo guardarla in faccia quella paura e sconfiggerla. E qualcuno ha detto che si insegna l’amore non con le parole, ma dando amore. Riascolta quel messaggio, potrebbe essere anche per te. E’ bello vedervi qui riuniti anche se mancano coloro che sono i miei figli, ma difficile è il ritorno per alcuno. Io verrò poco a parlare nei prossimi tempi. (V.: Perché?). Devo andare. Io devo andare a riprendere il Cavaliere. E’ tempo di farlo ormai. Devo andare a sorreggere le sue membra perché manca poco all’evento. Non siate tristi quando le lacrime verserà. Non piangete per lui vi prego. Già lo farà lui ed altra gente. Vi prego non piangete per lui. Non aggravate la tristezza con il pianto perché giusto è ciò che accadrà e io sarò là con lui. L’anima dalla veste bianca lascio a colei che parla e sarà protetta e sorretta. Mi mancherà mia figlia. Mi mancherà la mia regina ma da lui è giusto che io vada, l’ho promesso e non posso lasciarlo solo proprio ora. Lui sente ciò che sta per accadere, è per quello che si avvicina. Chiamatelo nei prossimi giorni. V. chiamalo e anche tu Paola. Prima che accada. Non è così a breve tempo come pensate ma io devo andare. Tornerò a momenti, ma meno di una volta. Lascio qui Mario e l’anima dalla veste bianca vi proteggono e continueranno con voi la strada. Ora tocca a me andare. Dimmi. (V.: Quel bellissimo cristallo che mi avete regalato io non ho ancora capito come lo devo usare). Inizia a portarlo qua. Lascia il tempo che scorra. Figlia mia è arrivato il momento. Da tanto non ti lasciavo, ma so che vado dove un pezzo del tuo cuore sempre ci sarà. Lo porterò tra le tue braccia anche se sai che questo nessuno lo può capire come tu lo puoi capire. Prosegui nella tua strada, continua ad amare come io ti ho insegnato, continua a lottare per i tuoi doni, e quando tornerò troverò una donna ancora più cresciuta, con un cuore grande. Non puoi lasciare tuo figlio da solo, lo sai che è giusto ciò che accade. Sarà Gloria a Dio nell’alto dei cieli. Vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.

 

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