Martedì 06 agosto 2002 – ore 21.40 – (Sara, Paola, D., V.)

Unite le mani. Sono colui che è sulla porta. Glorifichiamo Dio per ciò che ci dona, per le lezioni che ci da, per l’amore che mette nei nostri cuori. Non sapete e non vedete, ma potete sentire chiudendo gli occhi e aprendo la vostra anima ciò che vi circonda. Siete piccoli esseri su questa terra, ma grande è l’amore di Dio che vi circonda. Molte anime sono qui questa sera, molte più di quante parleranno perché grande è il messaggio. Non potete capire, ma siete mezzi, siete Dio, siete amore. Ed ora buona serata.

Sono giorni che attendo e che sono tornato. Sono andato in giro e ho trovato qualcosa come sempre. Non dirmi che non sai chi sono? (Paola: Ciao Mario). Dicevo a lui. (V.: Si lo so che eri te. Cos’hai trovato ?). Ti piacerà. Finalmente ti piacerà. Ricorda. Ora vado di nuovo. Vado dalla mia prediletta ma vado anche a cercare il tuo dono di Natale. L’ho deciso io e ti farò vedere cosa può accadere che tu non pensi accada. Non so, ripeto non so, se mi verrà permesso. Non so se potrò velocizzare determinate cose, ma vorrei aiutarti in questo, e proverò. Non è detto che le strade siano per me aperte. Paola hai capito ciò che gli porterò? (Paola: A V.?) Si. (Paola: Quello che ho pensato?) Ti piace il mio regalo? (Paola: Bellissimo). Ci sarà anche il tuo. (Paola: Per Natale?) Prima. Ma non sono io che vado a prenderlo. (Paola: E chi va a prenderlo?). Nessuno. Solo tu, solo tu. (V.: Grazie Mario). Aspetta a dirlo. Signora. Tu che vuoi? (D.: Un po’ di pace). Non mi sembra. (D.: Perché no?). Se la volessi ti fermeresti e la avresti. Non dire, non dire tutti vengono a me, inizia a dire no. Dio ti ama anche se tu dici no. Sai perché? Perché dimostri che ami te stessa. Non avere paura di quella parola, non avere paura di dire io ci sono, valgo, no non mi sta bene. Non con egoismo, con amore per te stessa. Guarda che questo non è un brutto periodo, questo è un grande dono, è la tua rosa più grande, impara, impara e capisci ciò che veramente vuoi. Non puoi avere ciò che non sai di volere. (V.: Mario). Aspetta. Non sei sola, colei alla quale chiedi aiuto è spesso con te e ti ascolta, ti sorregge e sorregge colei che ti ha dato la vita, non temere per lei, non temere per nessuno di quelli che ti sono accanto, dal primo all’ultimo, stanno giocando i loro ruoli. D., perché tutto questo, perché tu possa dare il tuo amore a tutti coloro che ami, devi imparare ad amarti ancora più nel profondo. Cosa vuoi? Ripeto, non rispondere a me, rispondi a te stessa e quando lo avrai capito con il cuore, con il profondo del tuo cuore, dirai no e lotterai per ciò che vuoi. Sei una grande donna, sai io le riconosco le grandi donne. Poi ci sarà qualcun altro che ti parlerà ma stai serena. V.. (V.: Se tu scegliesi di progredire li nel tuo stato, senza tornare più giu, potresti scegliere ? Sarebbe possibile?). No. Ho l’eternità davanti. (V.: Ma tu stai scegliendo di stare su un po’ di più?). Io devo essere pronto per non commettere gli stessi errori. Abbiamo scelto insieme, io, mio padre e mia madre. Dobbiamo per capire, per capire ciò che abbiamo sbagliato, ciò che non abbiamo vissuto, dobbiamo insegnare la vita con una visione che solo da qui possiamo avere. Pensi che sia facile per me? Pensi che sia facile non sentire i piedi che camminano, non assaporare ciò che tu puoi assaporare della vita, ma io tramite te, tramite lei, tramite tutti voi, imparo e capisco e do a voi le mie lezioni, ciò che io da qui vedo e voi non vedete, è uno scambio, cresciamo insieme, è una lezione di famiglia, vivere con il cuore, non avere paura di dire ti amo, non avere paura di dire devo andare, mi voglio bene, non avere paura di dire no valgo di più, non avere paura dell’integrità di una vita, questo ci stiamo insegnando, tu con le tue emozioni terrene, tu che vivi la situazione, tu che soffri per amore, ed io che sento la vita, che sento gli occhi di Dio su di noi. Siamo pezzi di un grande puzzle e io qui devo restare, con la spada dell’amore, che è un simbolo, solo un simbolo a proteggere ciò che è la nostra porta. La nostra lezione fatta di mille piccole lezioni di vita. (V.: Ma per la tua crescita tu puoi scegliere di stare in un posto invece che in un altro?) Nessuno mi obbliga, io scelgo, tu scegli. La parte di Dio che c’è in te sceglie. Ricorda hai il libero arbitrio su tutto. (V.: Allora perché ci sono persone che si trovano delle gravi sofferenze terrene?). Lo hanno scelto. Il libero arbitrio non è nella tua mente, non è nel tuo cuore, è nel tuo spirito superiore. (V.: Ma se a scelto prima e poi impara prima, può cambiare). Si, ma potrebbe anche aver scelto di essere un ruolo per qualcun altro. E’ per questo che siamo gli unici artefici della nostra vita, totalmente, totalmente. Con la benedizione di Dio su di noi. (V.: E’ difficile per noi capire oggi cosa avevamo scelto. Io vorrei sapere cosa ho scelto). Ci sono delle regole, ci sono delle porte che non si possono aprire, che non è ancora giunto il momento di aprire, se tu sapessi tutto non saresti qui, saresti dove sono io. E’ per questo che tutto ti viene perdonato, più di quello che viene perdonato a me. Viene, diciamo che tu ti perdoni più cose di quelle che io perdono a me stesso. Perché tu stai dimenticando la tua vera essenza, io la conosco. Errare è umano, io non sono umano, capisci? (V.: Certo.) Ma io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me. Non me come Mario, come mi presento a voi, me come spirito, come conoscenza, come messaggero, come energia. Non è pesante la cosa, non riesci a vedere la magnificenza di tutto ciò? C’è tutto in questo tutto, divino, verità, paura, errore, amore, insegnamento, crescita, tutto al posto giusto, è perfetto, sono due cose che si compensano, il cielo e la terra. Non potrei mai esistere senza gli altri. Dicono, non andate a disturbare coloro che non ci sono, non comprendono, non capiscono, dicono, li tenete legati alla terra, resteranno qui, non comprendono, non capiscono, noi siamo di questa terra, non perché la nostra energia sia bassa ma perché torneremo e perché siamo una dimensione diversa dalla vostra, noi possiamo vedere Dio ma dobbiamo migliorare questa terra, dobbiamo elevarla per tornare a viverci, per crescere tutta insieme l’umanità, per elevarci a Dio. Dimmi, questo è essere terreni? Questo è tenermi legato alla terra? Questo vuol dire che io sia un’anima bassa? (V.: Ma secondo me non esiste neanche un’anima bassa o un’anima alta). Questo per farti capire come io vedo le cose. Io non voglio dire di essere arrivato, non mi permetterei mai, non dico di essere un maestro di luce, ne ho troppo rispetto, ma li conosco, conosco Dio, conosco la tua anima e la mia. E io voglio vederti crescere e imparare e voglio crescere e imparare tramite le tue mani. (V.: Secondo te perché io sento il dolore fisico più degli altri?).

Ssss. Lo hai scelto, lo hai scelto per ricordarti. Mio caro, finchè ti farà male tutto ciò che toccherai non potrai ripetere l’esperienza di farti del male. (V.: Ma tu chi sei?). Lo sai. (V.: Non mi potresti dire il tuo nome che mi porterebbe un po’ di pace). Erzegan. Così mi hai chiamato. Ha un senso ciò che ti ho detto? (V.: Si). E’ il tuo karma che porta il tuo dolore. (V.: Quello che ho fatto a me nella vita precedente). Certo. Insieme abbiamo deciso che così doveva essere, avrai paura di farti del male anche se soffrirai internamente. Era giusto per non ripetere certi errori e per ricordarti quanto male si può stare. Per tenerti nel tuo corpo di più. (V.: Comunque lo sentivo che era questo). Resto poco, chiedimi qualcosa se vuoi. (V.: Sono talmente contento che sei venuto, che ho il cervello che non dice più nulla.) Guarda che io ci sono. Sai quando senti quella pesantezza sulle spalle? Sono io che premo con tutte le mie forze su esse. Sai che voglio dire? Fermati. E’ giunto il momento di fermarti. Quando la senti quella pesantezza sono con te, con le mani sulle tue spalle e mi faccio sentire. (V.: Starò attento. Grazie di essere venuto). Un’ultima cosa. Non illuderti che il peggio sia finito. Hai capito molte cose figlio, ma non sarà tutto rose e fiori d’ora in poi. Ancora delle buche avrai, preparati. (V.: Solo una cosa. Affetto, lavoro o salute?). La tua vita. E tutto ciò è la tua vita. (V.: Quindi adesso prudenza). Prudenza ma non verso il mondo esterno, verso ciò che tu sei. Vedi, miglioriamo. (V.: Si. Questo viaggio che devo fare a giorni è giusto secondo te?). E’ indifferente. Sarà il destino che deciderà per te, vedrai, vedrai quanto ho ragione. Ora vado, vado da qui ma torno dietro di te, ricorda, vado da qui ma torno dietro di te. (V.: Grazie di essere venuto). Non farlo, non ringraziare colui che mai se ne va.

Perfetto. Adesso Mario se ne va. Ora qualcuno verrà ad aiutarmi, nei cuori ci sentiremo. Io vi saluto, a breve, a breve entrerà una persona da quella porta. Con molti segni, con molti simboli, potrebbe portare l’azzurro, potrebbe portare l’otto, potrebbe essere un cavaliere, un re, potrebbe essere una principessa o una regina, potrebbe portare un cuore simile al vostro, vedete dei segni, lampanti, chiari, limpidi, io non ci sarò ma ricordate, io ve l’ho mandato. (V.: Grazie Mario). Purtroppo sono ancora vanitoso in questo. Poi mi direte se ho fatto bene ma a V. piacerà. (V.: Adesso ho capito). Vi benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, torno in viaggio  e vi amo. Torno sempre alla mia famiglia.

Che pace tornare. Ogni tanto torno e vi sento. Qui c’è il calore di una famiglia. Sono cambiato si, perché, perché si capiscono tante cose, aveva ragione mio figlio, a girare per il mondo, ad andare da coloro che hanno bisogno di te si capiscono molte cose. Pasticcina. Lo sai che non resto. Non posso restare, lui ha bisogno di me più di quanto possiate immaginare. Nessuno lo capisce perché io scelgo ancora lui. Ma forse tutto questo lo faccio anche per la mia regina, sono tornato nel mio mese e tornerò ancora. Le cose procedono e non manca molto che lo riabbraccerete, ma io devo stare là. E’ in partenza e andrò con lui. Molte cose non posso dire ma abbiate fede in me, vi lascio in buone mani. Figliolo vado lasciando un ragazzo e torno trovando un piccolo uomo. (V.: Non lo so se hai ragione). Piccolo ho detto. Sono fiero di te. V., grazie. (V.: Non ho fatto niente). Si. Ora lo capisco, grazie. Grazie per amare ciò che io amo, grazie per essere qui, grazie per essere la loro figura maschile finchè io non ci sono. Grazie. Tu sei importante, non sai quanto. E ricordati, esiste anche per te un paradiso che non sai esista. In questi giorni ho sentito, ho suggerito e ho raccontato una vecchia poesia, una vecchia frase. Tu mio caro giri l’angolo della città e ti fermi la primo albero verde. Ricorda c’è un giardino dell’eden se prosegui, ma devi crederci che esista quel giardino altrimenti vedrai solo un albero. Coraggio. Ho sempre detto che sei una rosa blu come piace a te. Difficile è il momento, ora dimostra al mondo ciò che sei e dimostralo a te stessa. Ti dissi che sarebbe sbocciata, tu devi sbocciare. Tu devi capire. E quando non ce la fai più, quando sei stanca, triste, senza forte, fai una cosa, guarda negli occhi dei tuoi figli, lì, lì troverai te stessa, perché tutto l’amore che ti danno, tutto ciò che loro sono, è solo la tua forza che l’ha creato. Ogni abbraccio, sorriso, ogni bacio, ogni carezza che loro danno a te è il frutto dei tuoi semi piantati in questi anni. Se ti perdi cerca nei loro occhi, ti troverai. E non temere, non temere, stai sbocciando, sii gioiosa per questo. E’ una gioia tornare, è una gioia parlare, e poter amarvi. Mia regina. Prometto amore nel mio mese, ma non solo per te. Ok. Ti amo di un amore che non ha confini e gioioso sono di sapere che con gioia e amore accetti e condividi la mia scelta. Come pochi fanno. Ora vi lascio. Vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. E ricordate, sulla vetta del monte si rincontra chi si ama di amore sincero. E voi solo sulla vetta potete essere con ciò che provate ora nei vostri cuori. Gloria a Dio che ci dona tutto ciò. La prossima volta magari vi porterò un disegno.

Sono Dirce. Vi ascoltavo. Ecco, io non ho tutto quello che avete sentito finora, ma vi ascolto, e se poi un giorno trovate che una cosa difficile da fare è stata semplice, io l’ho fatta, io sono ascolto e azione. Quando mi volete ci sono. Ok, così miglioriamo, continuate a parlarmi, sarò il vostro specchio, sarà come parlare a voi stessi. E all’improvviso, come un fulmine dal cielo, non io darò la risposta, ma voi a voi stessi. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra a voi uomini di poca fede. Dimmi. (Paola: E’ un periodo che sento le risposte dentro di me allora qualcosa comincio a capire). Tutti state crescendo come neanche ve ne rendete conto. Paolo direbbe che siete arrivati sulla vetta ma siete talmente stanchi, talmente senza forze che ancora la nebbia e il sudore non vi permette di vedere ciò che avete raggiunto. Riposate, e assaporate piano piano ciò che vi circonda e ciò che giorno dopo giorno potete vedere. Non sei convinto? V.. (V.: Non so se sono convinto. Non so neanche dove sono arrivato). Appunto. (V.: Chi è che mi ha aiutato quella sera che ha grandinato?). Forse giusto era così. Che importanza ha chi sia. (V.: Volevo ringraziarlo) Alza gli occhi al cielo e fallo. (Paola: Posso chiederti una cosa?). Certo. (Paola: La cura che sto facendo dalla Sonia è giusta per me?). Si. Lo so ci sono molte cose che non vanno, ci sono molte cose che non comprendi. Non è lei la tua cura, ma è la cura la tua cura. E’ un mezzo. Essere umano. Lei è in grado di fare il suo lavoro, poi ha altri problemi, ma quello non è un tuo problema. Lei è in grado di darti la cura giusta, non solo a te. Quando non ne avrete più bisogno lo saprete da sole e proseguirete. Ma sai bene che qualcosa porterai via da là. Vero? E che niente è a caso. Esattamente quello. (Paola: Quello che ho pensato?). Si. (Paola: Quello lì è un dono grande. Quello che ho letto su quel libro e che cerco di mettere in pratica, ho capito giusto?). Chi era l’unica che volevo io vicino a me? (Paola: Io). Pensi che io mi scegliessi la più stupida? (V.: Anche la R. dice che sei la migliore). (Paola: Allora nonna grazie). Grazie a te. Ora chiudo. Sempre che non abbiate altre domande, tutti quanti. Adesso resteremo in pochi. Per tutto questo mese e per quello a venire ci sarò io, Maria c’è sempre lei protegge io parlo. L’anima dalla veste bianca. Io non chiamerò, non vi dirò c’è da parlare, ma per favore ogni qualvolta abbiate bisogno di qualsiasi cosa io ci sono. Non serve riunirsi a questo tavolo, chiamate la mia voce. Mi sentirà e parlerà per me. Chiedete lei anche solo, vado a destra o a sinistra. Sentirà che sono io a darvi la risposta. Non fatemi sentire diversa da coloro che sono andati. Datemi la possibilità di amarvi, di aiutarvi e di esserci. (V.: Dirce una cosa.) Dimmi. (V.: Mio papà che fine ha fatto? Non quello di questa vita.). Lascialo tranquillo. (V.: Sta bene?). Certo. E’ confuso ma ha fatto un grande scalino. Tornerà, non è ora il momento. Parlagli, è spesso con te. Lo potresti aiutare semplicemente parlandogli. Capisci che è con te quando ti giunge alla mente. In quel momento parla a lui, sta bene, è solo un cammino giusto da fare. OK? (V.: Grazie a te). Ed un pensiero per coloro che da distante chiedono. Se le risposte vuoi a me devi venire. Se le risposte sai di avere cercale dentro il tuo cuore. Vi Benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, che la Gloria di Dio padre Onnipotente scenda su di voi, renda gloria alle vostre vite e vi metta in comunione con Dio. Amen.

 

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