Giovedì
10 febbraio 2000 – ore 20.40 - (Sara, Paola, F., S., E.).
Buona sera. Ancora con voi. Sono Paolo, sono stanco come molti
ma mai lascio la mia Regina. Tesoro, solo per te poche parole. Io sono al
lavoro, non ti devi preoccupare di nulla, tutto è deciso, tutto è stabilito.
Castelli Calepio. Io sarò con voi, cerca una casa con una targa, porta le foto a
casa, poi capirai, restate là una notte, ricorderà molte cose. Io ci sarò, di
nulla dovrai temere. Se ti senti sola o triste stringi il tuo cavaliere e digli,
non lasciarmi ancora, capirà. Io Paolo vi benedico nel nome del Padre del Figlio
e dello Spirito Santo. Lascio ad altri.
I vostri occhi sono velati da ciò che chiamate realtà. Potreste vedermi, sono
comunque luce. Dio mi manda, credete. (Si sente un rumore improvviso
della tapparella). Ssssss, non abbiate paura, nulla vi può
succedere. Siete amati e protetti, ascoltate la voce in fondo al vostro cuore,
ascoltate la pace e ora chiedete a me, con la voce del cuore, chiedete nel
vostro silenzio un dono, un piccolo dono d’amore. Vi lascio il tempo. No, deve
essere dono d’amore, non dono per il vostro ego. Paola lo avrai. S. modifica un
po’. Proverò. Ok, li avrete ma ricordate di vederli. Poi mi direte se ho ben
capito. Mia piccola tu non chiedere, guarda in fondo alla strada e corri. Mando
luce nelle vostre anime e benedico le vostre vite. Vi dimostrerò che non c’è da
aver paura. Sia lode a Dio, Amen.
Ciao Bambina. Sono qui E., sei pronto per sentirmi. Io non
dimentico mai le promesse. Io ti spiego cosa dovresti fare e poi tu deciderai.
Mi basta un si o un no, capiremo tutti. Tu verrai a sederti al posto di Sara,
lei sarà vicino alle tue spalle e mai ti lascerà. S. prenderà il tuo posto e le
mani unirete. Non dovranno esserci buchi. Metterai semplicemente la mano sulla
tavoletta e cercherai di concentrarti sul tuo cuore, cercherai di non pensare a
nulla e osserverai ciò che accade. Sai già la risposta, dilla. (E.:
si).
(E.) Amala.
Sono Maria. Grazie per la candela. Tu porti a noi le margherite, restituiremo le
tue rose. Una sola cosa ricorda, costruisci, costruisci e nessuno più potrà
distruggere una casa con salde fondamenta. Non costruire castelli di sabbia ma
parti dalle fondamenta. Sorridi, sei bella, Maria lo dice. Ora vi racconto.
Posso vedere un prato verde e molti bambini che giocano. Sono Angeli o almeno
così voi li chiamate. Hanno l’amore, il puro amore nel cuore. Se capita che vi
sentite soli, se capita che un nuovo peso sentite, se capita che ciò che cercate
non trovate, se capita un nuovo dolore chiamateli. Chiamate a voi gli angeli.
L’Angelo della pace (in questo momento Paola e F. hanno visto una
scintilla uscire dalla candela e salire verso l’alto) calmerà il
vostro cuore e poi niente più sarà come prima. Potete farcela, se non voi, chi?
Mi chiamavano Maria. Ora accudisco come accudivo ma è Dio il mio padrone. Pace a
voi e abbiate pazienza, pazienza, pazienza con chi dice di non amarvi. La
prossima volta che succederà guardate nei suoi occhi, sorridete con il cuore e
dite, aspetterò perché grande è il mio amore e chiedete, chiedete all’Angelo
dell’Amore di portare in quel cuore senza parole un soffio del vostro amore che
tu che stai ascoltando meriti. (Rivolta verso Paola)
Amore bacialo per me, grazie.
Sono Paolo. Benedico tutti voi e chi amate nel nome del Padre del Figlio e dello
Spirito Santo. Per questa sera basta. Chi a questo tavolo vuole venire deve
aspettare, prima il capitano, il cavaliere, il principe e poi l’ottavo. Ci
vediamo tra una settimana. Lode a cristo mio salvatore. Amen.
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