Giovedì 03
febbraio 2000 – ore 20.20 - (Sara, Paola, F.).
Amore a voi. Sono Paolo e come richiesto questa sera segnerò ogni lettera, tanto
abbiamo solo l’eternità davanti a noi. 8. Cercate e capirete che nulla, nulla
avete da chiedere. 8. No Paola, non è così semplice, ok? (Paola: Si).
Io Paolo ringrazio F. per essere a noi tornata. Tanti questa sera volevano
essere a noi e io ho letto i loro cuori, ma sapete e imparerete che per ogni
cosa c’è il suo tempo e oggi è tempo d’amore come ieri, ma oggi è amore.
Bada, nonna io sono. (Sara: Sei mandata da Dio?). Si.
Io vedo la luce. Nonna io sono, dillo a lei. (La tavoletta punta
sulla F.). Bada a fare la tua barca. Chiedi, chiedi il mio nome A.
(F.: E’ vero, il nome di mia nonna comincia con la A).
Si, baci, tornerò.
Ecco il perché Sara, solo così ora puoi riuscire. Paolo sono. Sorridi. La barca
è la nostra vita, le nostre scelte, il nostro cuore. Bada a questo, bada alle
parole e farai la barca. Paolo va poi torna.
Chi sono? (Paola: Sei la mia mamma) No, ti frego
questa volta. Lo senti ? (Paola: Sento la tua pace)
Amore c’è, amore ho ritrovato. Vedi che tutto può essere. Io ho scelto, lei
anche. Perdonatela, ma ora è senza di me, ma mai senza il mio amore. Io
cavaliere di luce ho da dire, ho da parlare. 1. Paolo mio maestro, ora sono io
qui a insegnare. Lo so che queste parole possono sembrare di chi non ti sembra
giusto ascoltare, ma sono le uniche parole del mondo che ti arrivano piene
d’amore. Non potrai mai non ascoltarle. (In quel momento sento una
forte presenza dietro alle mie spalle ed è come riuscissi a vederlo: alto, molto
alto e con una lunga veste bianca che tiene le mani sulle mie spalle. Chiedo a
mia mamma chi ho dietro alle spalle, se vede qualcuno dietro di me, ma lei dice
di non vedere nulla). Perché le orecchie puoi chiudere, ma non il
cuore. Gli argini sono straripati. La diga si è aperta e noi lavoriamo; mattone
dopo mattone abbattiamo e la luce e l’amore costruiamo. Benedico te figlio
amorevole di Dio. Hai vinto ormai e non lo sai. Amen. 2. A., mia stella dagli
occhi di cielo fai ciò che ti è stato detto e poi torna a noi gli scalini devi
fare per arrivare e noi li indicheremo. Amen. Mario saluta.
Porto una veste bianca che tu puoi vedere. Non userò la tua mano, alzo la tua
testa perché piccola sei per me ma giunto sono a te. Non chiedere il mio nome,
nome non ho. Senti la mia pace, conosci la mia forza. Dio mi manda, io ti ho
scelto. No, non prendo il posto di nessuno ma sai cosa voglio fare con te e
molti lo scopriranno. (La tavoletta si sposta sulla scritta “KY
azzurro VR azzurro”). Ecco, forse quel nome mi puoi dare perché
dai cieli azzurri io vengo. Io amerò chi tu ami, ma amerò di più chi ti fa
soffrire, chi forte ti fa diventare. Io amerò dove tu essere umano non puoi
amare. Sono qui alle tue spalle solo per tenere alta la tua testa. Mai, mai
voltarsi indietro. E’ là davanti a te la tua vita. Chiedimi, chiedimi tutto ciò
che si chiama amore, che si chiama Dio. Io per molto qui sarò, così mai, mai
senza di me camminerai, finchè tu mi vorrai. Chiedimi, prova, chiedimi un dono
d’amore. Basta. Sono felice della tua accoglienza, mi presenterai a molti. Onore
alla madre tua. Continuiamo.
Angeli azzurri mio piccolo fiore abbiamo trovato per il tuo fiore. Piccola sono
mamma, dico solo due parole. Amore a voi e grazie E. per credere in noi. Lei è
più serena, Amen. Benedico voi mie donne e amate, amate con la pazienza che solo
una donna sa portare, miseri deboli, grandi adorabili uomini.
Sono Paolo, finiamo qui ma bada, bada alle parole e sorridete. Paola avrai ciò
che chiedi ma guarda oltre. F. torna, ci servi. Vi benedico nel nome del Padre
del Figlio e dello Spirito Santo. Lodate, lodate, lodate il Signore. Lui vi ha
donato la vita eterna, l’amore, la strada, la luce. Avete tutto ciò che
chiedete, prendetelo. Vi amo e mi inchino al nostro nuovo amico, fatelo con me.
Amen.
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